Anche Hermès si prepara a entrare nel metaverse con un progetto che, procedendo per step, porterà la maison francese a esplorare l’ampio ventaglio di opportunità che il Web3 offre all’alta moda. A rivelarlo è Michael Kondoudis, avvocato specializzato in marchi che ha annunciato la domanda di brevetto depositata dai discendenti di Thierry Hermès.
Ennesimo tweet ad opera di quella che ormai è una presenza fissa sulle nostre pagine, ed ennesima conferma di come il settore del lusso veda nelle criptovalute un’indispensabile frontiera di business. Sì, sono altri segnali della forza del comparto Metaverse per il presente e per il futuro.
Sì: anche Hermes vuole essere della partita metaverse
Dovremmo inserirlo in redazione. L’avvocato col tweet più veloce del web è per noi preziosa fonte di notizie: Michael Kondoudis come di consuetudine ci preannuncia le mire espansionistiche in chiave Web3 di un altro top brand del fashion.
Luxury brand Hermès has filed a trademark application for its name claiming plans to expand intoNFTs + Virtual currencyCrypto + NFT tradingVirtual good marketplacesVirtual clothing, footwear, and fashion shows… and more#NFT #Metaverse #Web3 #Crypto #Hermes_Paris pic.twitter.com/hdvsXeQtrC— Mike Kondoudis (@KondoudisLaw) August 31, 2022
Il professionista con licenza United States Patent and Trademark Office questa volta ci parla di Hermès, maison nata a Parigi nel 1837 dalle sapienti mani di Thierry Hermès, esperto sellaio che nella capitale si guadagnava da vivere realizzando finimenti e bardature per cavalli.
Il grande lusso punta ancora sul mondo delle cripto e dei metaverse
Come arriviamo dalla bottega di un artigiano a un’azienda da quasi 9 miliardi di fatturato non ci è dato saperlo. Lasciamo che il fascino parigino adorni di romantico mistero i trascorsi, e concentriamoci sul presente, con la maison pronta a sbarcare nel metaverso seguendo un percorso del quale sappiamo ancora poco, ma che sembra articolato sin dai primi passi.
E il primo passo, come consuetudine, consiste nel depositare i marchi per blindare i diritti in vista dell’utilizzo di NFT, trading di criptovalute, abbigliamento virtuale, vantaggi e programmi di intrattenimento da offrire sia nel mondo virtuale del metaverse, sia in quello reale come ormai consuetudine per operazioni di questo genere.
Lusso, lusso e ancora lusso sul metaverse
Questo è quanto si evince dal tweet del buon Kondoudis, che con l’ormai abituale …and more lascia intendere un ampio ventaglio di applicazioni nel prossimo futuro. Spulciando più a fondo poi apprendiamo che nei programmi del brand c’è anche la creazione di una piattaforma dedicata al gaming, oltre allo sviluppo di un’infrastruttura per l’acquisto on chain dei prodotti a firma Hermès.
Un programma ricco e articolato, del quale continueremo ad aggiornarvi nonappena ne sapremo di più. Bisogna attendere anzitutto che la domanda di deposito vada a buon fine per conoscere nel dettaglio quanto e come il brand stia pensando di sfruttare la blockchain per il business dell’immediato futuro.
In questo senso abbiamo già numerosi esempi ad opera di aziende che insistono nel medesimo settore; non è difficile immaginare quindi come uno dei primi passi possa essere quello di adottare Bitcoin e altre criptovalute per l’acquisto in-store e on line.
Uno dei tanti esempi che possiamo citare è senz’altro quello offerto da Gucci, brand che già accetta Ethereum, Bitcoin e altri asset per l’acquisto in alcune sue boutique selezionate come apripista per un progetto in evoluzione costante.
La casa di alta moda con sede a Firenze è certamente finita nell’osservatorio di chi, in Hermès, è incaricato di guidarne l’evoluzione in chiave Web3: la maison italiana è da tempo impegnata nel metaverse, e continua a espandersi nella stessa direzione come dimostrano le più recenti notizie che ci arrivano da Via Tornabuoni.
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