SYDNEY (Reuters) - L'indice Nikkei della borsa di Tokyo è crollato ai minimi di 14 mesi sui timori che la crescente diffusione dell'epidemia di coronavirus possa compromettere gravemente l'economia globale.
Il benchmark ha archiviato la seduta con una flessione del 5,1% a 19.473,07, livello di chiusura più basso dal 4 gennaio 2019, segnando il maggior calo giornaliero dal 24 giugno 2016.
"I mercati sono entrati in una nuova fase", osservano i trader facendo riferimento ai recenti sviluppi, tra cui le diverse dichiarazioni di stato di emergenza negli Stati Uniti in risposta all'epidemia di coronavirus e al crollo dei prezzi del petrolio.
Il numero dei contagi da coronavirus ha superato le 110.000 unità in tutto il mondo mentre sale a 3.800 il bilancio dei morti, con l'epidemia che raggiunge nuovi Paesi e causa danni economici più estesi.
Il più ampio indice Topix è scivolato del 5,6% a 1.388,97, la sua chiusura più bassa dall'11 novembre 2016.
In rosso tutti i 33 sottoindici settoriali della Borsa di Tokyo, con i minerari e i bancari a guidare i ribassi.
Le società di raffinazione e le trading house petrolifere sono state colpite dai forti cali dei prezzi del petrolio, con l'Arabia Saudita che prevede di aumentare significativamente la sua produzione di greggio dopo il no di Mosca alla proposta dei paesi Opec di un ulteriore taglio alla produzione.
Jxtg Holdings e Idemitsu Kosan sono crollate rispettivamente dell'8,2% e del 6,6%. Mitsui & Co e Itochu hanno chiuso a loro volta segnando forti cali, rispettivamente del 6,9% e del 5,6%.
Con il rendimento dei titoli del Tesoro Usa a 10 anni precipitato a un livello inferiore allo 0,5%, il comparto bancario è stato duramente colpito.
Mitsubishi Ufj e Mizuho Financial sono crollati rispettivamente dell'11,3% e del 13,1%.
Sul fronte valutario, lo yen -- tipico investimento rifugio -- è salito di oltre il 3% a un massimo giornaliero di 101,55 contro il dollaro.