TOKYO, 10 ottobre (Reuters) - Le azioni dell'area Asia-Pacifico sono in generale ribasso con il crollo dei futures sul Brent - i prezzi del greggio sono al livello più basso dal 2010 - e per le crescenti preoccupazioni per la tenuta della crescita mondiale, dopo i deboli dati dell'export tedesco.
Oltre ad aver visto la chiusura negativa di Tokyo al minimo da due mesi, intorno alle 10,00 italiane l'indice Msci della regione, che esclude la borsa giapponese, perde l'1,65%, portando a -0,8% il bilancio della settimana.
Gli indici della azioni cinesi sono in calo e il principale indice di SHANGHAI ha perso lo 0,62% e il CSI300 delle principali A-shares di Shanghai e Shenzhen è in calo analogo.
Per alcuni analisti l'umore degli investitori è cauto in vista dei dati economici di settembre che usciranno la prossima settimana e da cui ci si aspetta, secondo un sondaggio Reuters, un segnale di debolezza della domanda interna che porterà a una riduzione della crescita dell'import, degli investimenti e delle vendite al dettaglio.
HONG KONG ha perso l'1,9%, non solo per effetto dei timori sull'economia globale ma anche per il rischio di nuove manifestazioni per la democrazia, dopo che le autorità di Pechino hanno annullato una riunione con il movimento. Prada segna -1,11%.
La borsa di SYDNEY, peggiore piazza della regione, ha finito la seduta con un ribasso del 2,05% al minimo da 8 mesi. La Cina, che è il più grande mercato dell'export austrialiano e il maggior importatore mondiale di carbone, ha annunciato oggi che imporrà tariffe sulle importazioni di commodity per sostenere le aziende minerarie locali.
A MUMBAI il calo è stato guidato soprattutto dai titoli bancari e finanziari, mentre i tecnologici hanno guadagnato terreno.
La borsa di SEOUL ha quasi raggiunto i minimi da sette mesi, mentre ha tenuto la moneta locale, il won, dopo i cali dei giorni scorsi.
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