Investing.com - L’euro si attesta al minimo di 12 anni contro un dollaro più forte questo lunedì, mentre continua a pesare la differenza tra la politica monetaria attuata negli Stati Uniti e quella scelta nella zona euro.
Il cambio EUR/USD è scambiato a 1,0512, vicino al minimo di venerdì di 1,0471, il minimo dal 9 gennaio 2003.
La moneta unica ha iniziato la sua discesa la scorsa settimana, quando la Banca Centrale Europea ha dato il via al nuovo programma di acquisti di stimolo con il quantitative easing, portando il rendimento dei bond della zona euro a toccare nuovi minimi.
Un rendimento minore dei bond riduce l’appeal dell’euro proprio mentre aumentano le aspettative che la Federal Reserve possa iniziare ad alzare i tassi di interesse nel corso di quest’anno.
I traders attendono la dichiarazione della Fed, prevista per mercoledì, per capire se la banca intenda o meno essere paziente prima di aumentare i tassi e se dichiarerà che l’aumento dipende dai dati economici.
Il sentimento sull’euro è stato colpito inoltre dall’incertezza legata al futuro della Grecia nella zona euro, dopo che i ministri delle finanze dell’Eurogruppo hanno respinto le riforme economiche proposte la scorsa settimana da Atene per ottenere nuovi aiuti.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si è attestato a 100,41, dopo aver toccato il massimo di 100,71 durante la notte, un livello che non si registrava dall’aprile del 2003.
Intanto, il cambio USD/JPY scende dello 0,16% a 121,19, non lontano dal massimo di otto anni di 121,40 segnato martedì.
La coppia EUR/JPY sale dello 0,2% a 127,64, staccandosi dal minimo di 20 mesi di 126,91 registrato venerdì.