Investing.com - L’euro è in salita contro il dollaro questo giovedì, dopo che il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi è ha fatto scendere le aspettative di tassi di interesse negativi nella zona euro.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,19% a 1,3464 ai minimi della seduta di 1,3399.
Supporto a 1,3389, il minimo del 13 novembre e resistenza a 1,3500.
In Germania Draghi ha fatto scendere la speculazione circa una eventuale considerazione di tassi di interesse in territorio negativo da parte della BCE.
I timori per la pressione deflazionaria nella zona euro sono saliti dopo che la BCE ha tagliato i tassi di interesse ad un minimo record dello 0,25% questo mese, dopo i dati che hanno mostrato un calo dell’inflazione al minimo di quattro anni ad ottobre.
L’euro è stato limitato dai dati che hanno mostrato un calo dello slancio nell’attività del settore privato nella zona euro.
L’indice manifatturiero dei direttori acquisti nella zona euro è salito a 51,5 a novembre dalla lettura finale di 51,3 di ottobre.
L’indice PMI dei servizi nel blocco della moneta unica è sceso a 50,9 questo mese da 51,6 di ottobre, contro il previsto aumento a 51,9.
Altri report hanno mostrato l’aumento dell’indice PMI tedesco al massimo di 29 mesi di 52,5 a novembre, da una lettura finale di 51,7 il mese precedente, mentre l’indice PMI dei servizi in Germania è salito al massimo di nove mesi di 54,5 da 52,9.
Sul dollaro pesano i verbali del vertice di ottobre della Fed, che hanno mostrato una propensione dei policymakers ad iniziare a ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi al mese nei “prossimi mesi” se l’economia continuerà a migliorare come previsto.
L’euro è salito vicino al massimo di quattro anni contro lo yen, con EUR/JPY in salita dell’1% a 135,78, dopo aver toccato questo mercoledì 135,93.
Il dollaro è in calo contro lo yen, con USD/JPY giù dello 0,17% a 99,96, restando al di sotto del massimo di due mesi di 100,46 raggiunto venerdì.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,19% a 1,3464 ai minimi della seduta di 1,3399.
Supporto a 1,3389, il minimo del 13 novembre e resistenza a 1,3500.
In Germania Draghi ha fatto scendere la speculazione circa una eventuale considerazione di tassi di interesse in territorio negativo da parte della BCE.
I timori per la pressione deflazionaria nella zona euro sono saliti dopo che la BCE ha tagliato i tassi di interesse ad un minimo record dello 0,25% questo mese, dopo i dati che hanno mostrato un calo dell’inflazione al minimo di quattro anni ad ottobre.
L’euro è stato limitato dai dati che hanno mostrato un calo dello slancio nell’attività del settore privato nella zona euro.
L’indice manifatturiero dei direttori acquisti nella zona euro è salito a 51,5 a novembre dalla lettura finale di 51,3 di ottobre.
L’indice PMI dei servizi nel blocco della moneta unica è sceso a 50,9 questo mese da 51,6 di ottobre, contro il previsto aumento a 51,9.
Altri report hanno mostrato l’aumento dell’indice PMI tedesco al massimo di 29 mesi di 52,5 a novembre, da una lettura finale di 51,7 il mese precedente, mentre l’indice PMI dei servizi in Germania è salito al massimo di nove mesi di 54,5 da 52,9.
Sul dollaro pesano i verbali del vertice di ottobre della Fed, che hanno mostrato una propensione dei policymakers ad iniziare a ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi al mese nei “prossimi mesi” se l’economia continuerà a migliorare come previsto.
L’euro è salito vicino al massimo di quattro anni contro lo yen, con EUR/JPY in salita dell’1% a 135,78, dopo aver toccato questo mercoledì 135,93.
Il dollaro è in calo contro lo yen, con USD/JPY giù dello 0,17% a 99,96, restando al di sotto del massimo di due mesi di 100,46 raggiunto venerdì.