5 novembre (Reuters) - Nuovo calo per le borse asiatiche, dopo una serie di sondaggi che indicano nuovi timori per il rallentamento della crescita in Cina e che hanno fatto scendere ancora le quotazioni del petrolio.
Il dollaro e i futures sugli stock Usa sono invece in rialzo, sull'onda della peraltro preannunciata vittoria elettorale dei repubblicani negli Usa per il voto di mid-term, che ha dato loro anche il controllo del Senato.
Intorno alle 8,40 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, perde lo 0,68%. La debolezza dello yen, che favorisce i titoli legati all'export, ha invece contribuito al rialzo della borsa giapponese, che in chiusura ha toccato i massimi da sette anni.
HONG KONG è la piazza peggiore, soprattutto a causa delle prese di profitto, anche se i titoli legati all'energia hanno limitato le perdite dopo che l'authority di settore ha annunciato un progetto per l'energia ad altissimo voltaggio.
Pesa in negativo sul mercato anche l'indice Pmi sull'attività delle imprese private, calato a 47,7 in ottobre dal 48,9 di settembre, toccando i minimi da 37 mesi. Sopra i 50 punti l'indice segnala una fase di espansione economica.
SHANGHAI è in perdita, come del resto l'indice CSI300 dei principali titoli di Shangahi e Shenzen.
"L'indice si sta aggiustando, fa fronte alle pressioni delle prese di profitto", dice Wang Weijun, analista di Zheshang Securities a Shanghai, aggiungendo che le previsioni sono che l'indice resti sui livelli recenti mentre gli investitori hanno un atteggiamento attendista sulle blue chip.
"Per adesso, il sostegno più importante per l'indice sono le azioni blue chip, ma c'è bisogno ancora di tempo per capire il potenziale dei titoli".
In perdita anche SEUL, mentre il won ha toccato i minimi da 9 mesi. Gli investitori sudcoreani aspettano di vedere anche le mosse della Banca centrale europea, che si riunirà domani sulla politica monetaria.
Recuperano invece in fine giornata Singapore e Mumbai.
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