Investing.com - I futures del greggio salgono questo venerdì, ma i guadagni resteranno limitati dalle scorte abbondanti che hanno fatto passare in secondo piano i timori per l’eventuale interruzione delle forniture in Medio Oriente.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a novembre è scambiato a 92,77 dollari al barile negli scambi del primo pomeriggio europeo, in calo dello 0,26%.
Ieri il prezzo è sceso dello 0,29% a 92,53 dollari.
I futures troveranno supporto a 91,12 dollari al barile, il minimo dal 24 settembre e resistenza a 93,54 dollari, il massimo di ieri.
Il prezzo del greggio ha trovato supporto dopo la notizia che gli attacchi aerei e missilistici avrebbero colpito i giacimenti di greggio nella Siria orientale durante un presunto raid statunitense contro i soldati dell’ISIS.
Tuttavia, i timori per un’eventuale interruzione delle forniture sono passati in secondo piano per il deciso aumento della produzione globale dovuto all’intensificazione della produzione in Libia, tra i segnali di rallentamento della crescita economica in Europa e Cina.
Inoltre ieri l’Arabia Saudita, il principale esportatore mondiale di greggio, ha dichiarato di aver prodotto 9,597 milioni di barili di greggio al giorno ad agosto.
Sebbene ci sia stata una riduzione di 408.000 barili al giorno dai circa 10 milioni di barili al giorno prodotti a luglio, il totale del greggio fornito sul mercato è salito a 9,688 milioni di barili al giorno ad agosto.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre scende dello 0,05%, a 96,96 dollari al barile, mentre lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA è di 4,19 dollari al barile.