ROMA (Reuters) - Per l'Italia è "impossibile" non avere relazioni con l'Egitto, e la decisione di rimandare l'ambasciatore al Cairo è un atto "diplomaticamente dovuto" dopo il miglioramento della collaborazione con la procura egiziana sulla morte di Giulio Regeni.
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, durante l'audizione alla Camera di questo pomeriggio sugli sviluppi dell'inchiesta per l'omicidio del ricercatore italiano ucciso al Cairo a gennaio dell'anno scorso.
Il nuovo ambasciatore, Giampaolo Cantini, prenderà servizio nella capitale egiziana il 14 settembre, contestualmente all'arrivo del nuovo ambasciatore egiziano a Roma.
"Abbiamo mandato una persona con esperienza in Medio Oriente, che potrà intensificare i progressi nelle indagini tramite contatti al massimo livello", ha spiegato Alfano.
L'Italia aveva richiamato l'allora ambasciatore, Maurizio Massari, ad aprile del 2016 a causa della scarsa collaborazione delle autorità egiziane. Una scelta analoga era stata compiuta dall'Egitto poco dopo.
"Il richiamo dei rispettivi ambasciatori è stato accompagnato da un affievolirsi del dialogo tra i due governi, e da un azzeramento quasi totale delle relazioni tra i leader", dice ancora Alfano ricordando che l'Italia ha bloccato "le forniture per gli aerei F16".
Tuttavia, è "impossibile per paesi di primo piano nel Mediterraneo come Italia ed Egitto non avere un'interlocuzione politico-diplomatica di alto livello".
L'Italia, ha concluso Alfano, ha intenzione di intitolare a Regeni l'università Italo-egiziana e l'auditorium dell'istituto di cultura italiana del Cairo.
Roma si è attivata con il Coni per ricordare Regeni ai Giochi del Mediterraneo, in programma in Spagna nel 2018.