Investing.com - Il prezzo dell’oro si stacca dai minimi della seduta questo mercoledì, dopo i dati che hanno mostrato che l’occupazione non agricola è aumentata meno del previsto a luglio, pesando sull’ottimismo sullo stato di salute dell’economia e sulle speranze che la Federal Reserve possa ritardare l’aumento dei tassi fino alla fine del 2015.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre scendono di 1,00 dollaro, o dello 0,09% a 1.089,70 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata statunitense, dopo aver toccato il minimo della seduta di 1.083,90 dollari durante la notte.
Ieri, l’oro è salito di 1,30 dollari, o dello 0,12%, a 1.090,70 dollari. Il 24 luglio i futures sono crollati al minimo degli ultimi cinque anni e mezzo di 1.072,30 dollari. Il prezzo dell’oro ha segnato un crollo di 79,50 dollari, o del 6,72%, a luglio, il calo mensile maggiore dal giugno del 2013.
L’azienda di elaborazione buste paga ADP ha reso noto che l’occupazione non agricola ha visto un aumento di 185.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un incremento di 215.000 unità. A giugno l’economia ha creato 229.000 nuovi posti di lavoro a giugno, dati rivisti al ribasso dalla precedente lettura di 237.000.
Sebbene i dati non siano considerati molto fedeli al report sull’occupazione previsto per venerdì 7 luglio, il report ADP offre indicazioni sull’occupazione nel settore privato.
Nel corso della giornata l’ISM rilascerà un report sull’attività del settore dei servizi. Gli operatori attendono inoltre il report sull’occupazione non agricola di venerdì che dovrebbe mostrare un aumento di 223.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso. Secondo gli economisti, un aumento mensile superiore ai 200.000 nuovi posti di lavoro indica una decisa crescita dell’occupazione.
Nelle ultime settimane l’oro è andato sotto forte pressione tra le speculazioni che la Federal Reserve possa decidere di aumentare i tassi di interesse per la prima volta in nove anni già a settembre.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dopo il rilascio dei dati USA deludenti.
Il biglietto verde è stato supportato dalle speranze che il miglioramento dell’economia statunitense possa convincere la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse a breve termine quest’autunno.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a settembre sono in salita di 1,8 centesimi, o dello 0,12%, a 14,57 dollari l’oncia troy.
Intanto, il rame con consegna a settembre è in calo di 0,6 centesimi, o dello 0,24%, a 2,356 dollari la libbra nelle prime ore di scambi a New York.
I dati di oggi che hanno mostrato una crescita del settore dei servizi al ritmo più veloce degli ultimi 11 mesi a luglio nono sono riusciti ad allentare i timori per l’economia del paese.
L’indice dei direttori acquisti di Caixin/Markit per il settore manifatturiero è salito a 53,8 il mese scorso da 51,8 di giugno, segnando il massimo dall’agosto del 2014.
All’inizio della settimana, il rame è crollato al minimo di sei anni di 2,321 dollari, in seguito alla pubblicazione dei dati deludenti sull’attività manifatturiera cinese.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e lo scorso anno ha rappresentato il 40% della richiesta globale.