Investing.com - Il dollaro resta in calo questo mercoledì, nonostante i dati migliori del previsto sull’occupazione nel settore privato USA, dal momento che gli investitori sono cauti dopo i recenti crolli del greggio e di Wall Street.
Il dollaro scende contro lo yen, valuta che viene di solito scelta nei periodi di bassa propensione al rischio, con la coppia USD/JPY giù dello 0,61% a 119,22.
Il biglietto verde sembra non aver tenuto conto del report dell’agenzia di elaborazione buste paga ADP in cui si legge che il settore privato USA ha aggiunto 205.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, più dei 195.000 previsti dagli economisti.
I mercati utilizzano i dati dell’ADP per avere un’idea del report sull’occupazione del Dipartimento per il Lavoro che sarà rilasciato venerdì e riporterà l’aumento dei posti di lavoro del settore pubblico e di quello privato.
Il report di venerdì dovrebbe mostrare un aumento di 190.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, dopo l’incremento di 292.000 unità di dicembre.
Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’attività del settore dei servizi nel corso della giornata.
Il prezzo del greggio ha ripreso a salire quest’oggi dopo aver chiuso la seduta di ieri in forte ribasso nei timori che l’eccesso di scorte stia coincidendo con il rallentamento della crescita globale.
Tuttavia, gli investitori restano cauti dopo i crolli del prezzo del greggio e sui mercati azionari globali, nei timori per un indebolimento della crescita economica globale.
L’euro sale contro il dollaro, con la coppia EUR/USD su dello 0,44% a 1,0966. Anche il franco svizzero è in salita, con il cambio USD/CHF giù dello 0,44% a 1,0143.
Nella zona euro, i dati di stamane hanno indicato che l’attività delle imprese è scesa al minimo di quattro mesi a gennaio, aumentando la pressione sulla Banca Centrale Europea affinché introduca nuovi stimoli per dare slancio alla crescita.
L’indice PMI composito della zona euro, che comprende l’attività del settore manifatturiero e di quello dei servizi, è sceso a 53,5 a gennaio da 54,3 di dicembre.
La sterlina sale al massimo di tre settimane contro il dollaro, dopo i dati che hanno rivelato che il settore dei servizi nel Regno Unito ha registrato un aumento della produzione a gennaio, segnando un buon inizio del 2016.
Il cambio GBP/USD ha toccato il massimo di 1,4544, il massimo dal 12 gennaio.
Le valute dei paesi produttori di materie prime sono state incoraggiate dall’aumento del prezzo del greggio.
Il cambio AUD/USD sale dello 0,57% a 0,7077, recuperando i crolli della seduta precedente, mentre la coppia USD/CAD crolla dell’1,21% a 1,3885.
Il dollaro neozelandese è schizzato dopo i dati migliori del previsto sul mercato del lavoro che fanno sperare in un rinvio del taglio dei tassi da parte della banca centrale del paese.
La coppia NZD/USD subisce un’impennata dell’1,59% a 0,6615, staccandosi dal minimo di 0,6508 segnato durante la notte.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,55% a 98,32.