di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - L'aula della Camera sta discutendo del ddl di riforma della scuola e si prepara a una rapida approvazione definitiva. Fuori da Montecitorio prosegue la protesta degli insegnanti, che non è più però quella di un mese fa, quando le scuole erano ancora aperte.
Matteo Renzi ha intenzione di portare a casa in tempo utile per il prossimo anno scolastico una delle riforme più importanti e più discusse avanzate dal suo esecutivo e sottoposte all'esame di un Parlamento nel quale le opposizioni hanno duramente contestato il provvedimento.
Avanti a tutta forza. Ma su un altro importante provvedimento (quello riguardante la riforma del Senato ed altri cambiamenti istituzionali che vanno a completare la già approvata riforma elettorale) il governo sta tirando il freno per tentare un'ultima riappacificazione con la minoranza interna del Pd e con Forza Italia, che è tornata ad essere disponibile per un cammino congiunto.
Il ministro Maria Elena Boschi ha detto ieri che la deadline di agosto potrebbe essere rivista qualora ci fosse una costruttiva disponibilità al dialogo.
Torna così il doppio passo, con riforme sulle quali si accelera e quelle istituzionali sulle quali si tenta una maggioranza diversa e più larga.
Intanto la maggioranza di governo dovrà superare lo scoglio dell'autorizzazione ai provvedimenti cautelari nei confronti del presidente della commissione Bilancio del Senato Antonio Azzollini: il Pd ha confermato che voterà sì alla richiesta, annuncio che già a giugno portò ad un'aspra polemica con l'alleato di governo Ncd.
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