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Greggio ancora in salita tra le speranze di un calo delle scorte USA

Pubblicato 29.06.2016, 09:54
© Reuters.  Il greggio sale tra le speranze di un calo delle scorte USA, meno timori per la Brexit
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Investing.com - Il prezzo del greggio continua a salire negli scambi europei di questo mercoledì mattina, tra le speculazioni che i dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della seduta possano mostrare che le scorte di greggio USA sono scese più del previsto la scorsa settimana.

La U.S. Energy Information Administration pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio oggi alle 14:30 GMT, o alle 10:30 ET, e si prevede un calo di 2,4 milioni di barili.

Le scorte di benzina dovrebbero essere salite di 58.000 barili, mentre le scorte di prodotti raffinati, che comprendono il combustibile per il riscaldamento e il gasolio dovrebbero essere aumentate di 14.000 barili secondo gli analisti.

Ieri, alla chiusura dei mercati, l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 3,9 milioni di barili nella settimana conclusasi il 24 giugno. Le scorte di benzina sono scese di 42.000 barili mentre le scorte di prodotti raffinati sono diminuite di 83.000 barili, secondo l’API.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad agosto rimbalza di 60 centesimi, o dell’1,25%, a 48,45 dollari al barile alle 07:53 GMT, o alle 3:53 ET.

Ieri il greggio scambiato sulla borsa di New York è schizzato di 1,52 dollari, o del 3,28%, mentre si riducono i timori per la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea, facendo aumentare la propensione al rischio.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre schizza di 51 centesimi, o dell’1,04%, a 49,77 dollari al barile, dopo l’impennata di 1,49 dollari, o del 3,12%, di ieri.

Il greggio è stato incoraggiato inoltre dai timori per l’interruzione delle forniture in Norvegia, dove circa 7.500 lavoratori di sette impianti di petrolio e gas potrebbero entrare in sciopero sabato se entro venerdì non verrà concesso un nuovo accordo sugli stipendi.

Gli impianti coinvolti sono responsabili di quasi il 18% della produzione petrolifera norvegese e lo sciopero peserà quindi sulla produzione del principale produttore del Mare del Nord.

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