di Elvira Pollina e Valentina Consiglio
MILANO/ROMA (Reuters) - Segnali di miglioramento dal mercato del lavoro italiano nel mese di maggio, quando gli occupati, permanenti e temporanei, hanno fatto registrare un aumento in parallelo ad una discesa degli inattivi che non ha però impedito un calo del tasso di disoccupazione sotto l'11%, al minimo da agosto 2012.
I dati, diffusi stamane da Istat, collimano con le recenti rilevazioni della fiducia dei consumatori, tornata a salire in giugno, e offrono speranza sul fatto possa arrivare un contributo dai consumi alla crescita del Pil del secondo trimestre.
Un contributo che potrebbe rivelarsi decisivo in una fase di rallentamento della domanda mondiale, il quale rischia di penalizzare gli investimenti, in particolare della aziende più votate all'export.
Guardando agli odierni numeri Istat, gli occupati sono cresciuti di 114.000 unità su base mensile (+0,5%) e a livello assoluto hanno toccato un nuovo record salendo a 23,382 milioni.
Rispetto ad aprile sono aumentati di 70.000 unità i dipendenti a termine -- che continuano ad essere il driver principale della crescita su base tendenziale (+434.000 su una crescita totale di 457.000) -- ma anche i permamenti, saliti di 62.000 unità su mese, mentre rispetto a maggio 2017 sono rimasti sostanzialmente stabili.
Tale primo parziale ribilanciamento si vedrà quanto sostenibile fa ben sperare sulla tenuta della ripresa dell'economia italiana nel corso di quest'anno.
Resta da capire se la rinnovata volatilità sui mercati finanziari, in particolare sull'obbligazionario italiano -- solo parzialmente rientrata dall'apice osservato a fine maggio con l'insediamento del nuovo governo Lega-M5S -- indurrà ad un maggiore prudenza i consumatori.
I costi elevati delle misure di politica economica proposte dalla nuova maggioranza (reddito di cittadinanza, flat tax, allentamento dei vincoli sull'età pensionabile) restano la preoccupazione principale degli investitori.
Un altro segnale confortante dai dati odierni emerge se si guarda allo spaccato per fasce di età: nel segmento 25-34 anni le persone con un'occupazione sono salite di 31.000 unità (+0,8% su mese), con un possibile effetto positivo degli sgravi contributivi reintrodotti nell'ultima finanziaria per le assunzioni a tempo indeterminato degli under 35 al primo contratto stabile.
L'aumento più significativo degli occupati continua comunque ad essere quello della fascia degli over 50, dove si registra un incremento su mese di 88.000 unità e su anno di 468.000, per effetto dell'innalzamento dell'età pensionabile.
Il calo del tasso di disoccupazione a 10,7% da 11% di aprile appare genuinamente legato ad un aumento degli occupati e ad una riduzione delle persone in cerca di occupazione (-2,9%, pari a -84.000 su mese), mentre gli inattivi, cioè quanti non hanno un lavoro e non lo cercano attivamente, sono diminuiti di un decimo (-13.000 unità). In termini assoluti, i disoccupati sono scesi a 2,793 milioni, il livello più basso da settembre 2012.
"Dopo tali dati, rivediamo leggermente al ribasso la nostra stima sul tasso medio di disoccupazione nel 2018, a 10,8% (da 11,3% nel 2017)", scrive in una nota Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP). "Per l’anno prossimo, il nostro scenario di base vede un ulteriore calo a 10,2%, tuttavia i rischi su tale previsione sembrano verso l’alto vista l’elevata incertezza sull’andamento del ciclo nel 2019", conclude.