Di Alessandro Albano
Investing.com - Rallenta oltre le stime l'inflazione in Italia principalmente grazie al calo di luce e gas, ma restano elevate le pressioni sui prezzi del cosiddetto carrello della spesa come evidenziato dalle nuove rilevazioni dell'Istat.
A marzo, l'indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento annuale del 7,6% dal +9,1% nel mese precedente, mentre la stima preliminare era del +7,7%, con diminuzione su base mensile del -0,4%.
L’inflazione di fondo, al netto di energia e alimentari, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che si attesta a +6,4%, mentre i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona non mostrano segnali di decelerazione in termini tendenziali (da +12,7% a +12,6%).
Stando ai dati dell'Istat, l’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,0% per l’indice generale e a +4,0% per la componente di fondo, mentre l'impatto dell'inflazione "è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+12,5% e +8,2% rispettivamente)".
"Prosegue la fase di rapido rientro dell’inflazione (scesa a +7,6%), guidata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale)", scrive l'Istat in un commento.
Nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei beni alimentari non lavorati e dei servizi, l'Istat spiega che "emergono segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. Dopo la progressione che ha caratterizzato il 2022, l’inflazione di fondo si stabilizza al +6,3%".
Sui prezzi del “carrello della spesa” si è espresso il Codacons, il quale sostiene che la frenata dell'inflazione registrata a marzo dall'Istat "è purtroppo una illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas, mentre i beni più acquistati dalle famiglie, dagli alimentari al carrello della spesa, continuano a crescere a ritmi vertiginosi".
"Il ribasso dell'inflazione è dovuto ancora una volta unicamente alla discesa delle tariffe di luce e gas sul mercato tutelato e su quello libero, ma per tutti gli altri prodotti siamo ancora in presenza di una emergenza prezzi. Con il carrello della spesa che sale del 12,6% su anno l'inflazione al 7,6% equivale ad una maggiore spesa pari a +2.223 euro annui per la famiglia "tipo" che sale a +2.879 euro per un nucleo con due figli", ha sottolineato l'associazione per la tutela dei consumatori.