MILANO (Reuters) - L'economia italiana è "significativamente esposta" alle ripercussioni di incrementi dei dazi da parte degli Usa, paese che rappresenta la seconda destinazione, dopo la Germania, delle vendite estere di beni.
Lo scrive il bollettino economico di Banca d'Italia, parlando del rischio acuitosi dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca.
"Un inasprimento dei dazi avrebbe effetti significativi sulle aziende italiane che esportano verso il mercato statunitense, soprattutto le piccole e le medie. In aggiunta agli effetti diretti, le restrizioni commerciali potrebbero colpire anche i produttori che, pur non esportando direttamente, forniscono input intermedi incorporati nei beni destinati agli Stati Uniti. Peraltro, l'elevata incertezza sulle politiche commerciali può costituire di per sé un freno consistente agli investimenti" osserva l'istituto centrale.
"Negli ultimi mesi del 2024, a seguito dell'esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il rischio di un generale inasprimento delle politiche protezionistiche si è acuito. È aumentata l'incertezza sulle politiche commerciali che, sulla base del 'trade policy uncertainty index' ha raggiunto livelli superiori ai picchi osservati nella fase più acuta della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina nel biennio 2018-19" aggiunge il bollettino.
Via Nazionale mette in evidenza come la rilevanza del mercato statunitense sia naturalmente eterogenea per comparti.
"Secondo i dati di commercio estero relativi al 2023, la cantieristica navale e quella aerospaziale sono i comparti più esposti nei confronti degli Stati Uniti, con oltre un quarto delle vendite estere dirette verso tale mercato. Quest'ultimo assorbe una quota rilevante (tra il 10 e il 16%) del complesso delle esportazioni anche in altri settori, tra cui la farmaceutica, altri prodotti manifatturieri (come gioielli, occhialeria, mobili), il comparto automobilistico(principalmente prodotti finiti di alta gamma), la meccanica, i prodotti alimentari e i petroliferi raffinati" si legge nel bollettino.
Dal lato delle importazioni l'incidenza degli Stati Uniti è invece contenuta in tutti i settori, tranne in quelli dell'energia e della farmaceutica.
(Alessia Pé, editing Andrea Mandalà)