ROMA (Reuters) - Eurostat ha rivisto al rialzo di 4,7 miliardi l'indebitamento netto dell'Italia nel 2017 a causa dello sforzo sostenuto dallo Stato nel salvataggio di Veneto banca e Popolare Vicenza.
L'impatto negativo sul debito è di 11,2 miliardi, una parte dei quali è tuttavia già inclusa nei saldi diffusi in via preliminare a inizio marzo.
È quanto rende noto l'Istat spiegando che le nuove stime del conto trimestrale della pubblica amministrazione, in agenda domani 4 aprile, saranno riviste tenendo conto dell'operazione.
Prima che arrivasse il verdetto di Bruxelles, Istat aveva stimato il deficit 2017 all'1,9% del Pil dal 2,5% del 2016 e il rapporto debito/pil a quota 131,5% dal precedente 132%, il primo calo dal 2015.
Il deficit dovrebbe quindi salire al 2,1 o al 2,2% del Pil.
Bisogna invece attendere domani per capire se la revisione del debito sarà tale da mostrare un aumento anziché una diminuzione rispetto al 2016.
Il ministero dell'Economia non ha commentato.
Istat nel comunicato scrive solo che la decisione di Eurostat comporta aggiustamenti "di entità limitatissima" ma non fornisce quantificazioni.
Lo Stato ha erogato 4,8 miliardi di aiuti pubblici a Intesa San Paolo, che lo scorso anno ha acquisito le attività di Veneto e Vicenza non finite in liquidazione.
Il ministero dell'Economia ha inoltre concesso una garanzia pubblica sul finanziamento (5,4 elevabili a 6,4 miliardi) di Intesa al soggetto liquidatore delle due banche più ulteriori garanzie, sempre a Intesa Sanpaolo (MI:ISP), fino ad un massimo di 6 miliardi a fronte di rischi legali e di deterioramento di crediti ad alto rischio.
Eurostat, di cui Istat diffonde il parere, ha calcolato l'impatto su deficit e debito dell'operazione stimando la differenza tra afflussi e deflussi attesi.
"Per quel che riguarda l'indebitamento del 2017, i deflussi totali possono essere stimati in 14,7 miliardi e le somme recuperabili in 10 miliardi", si legge nel parere.
Sul fronte uscite, Eurostat iscrive sostanzialmente a deficit i 4,8 miliardi di aiuti pubblici a Intesa e il 100% dei 6,4 miliardi messi sul piatto da Intesa per il soggetto liquidatore. Vanno a deficit anche 3,5 sui 6 miliardi massimi di ulteriori garanzie a Intesa.
Sul fronte 'incassi', Eurostat stima che lo Stato possa recuperare 2,74 miliardi dalle sofferenze (il tasso di recupero è il 27,4%), 5,3 miliardi dagli 'unlikely to pay' (con un tasso del 43,0%) più altri 1,7 miliardi dalla cessione di attivi.
A debito, infine, Eurostat include gli aiuti a Intesa da 4,8 e e i 6,4 miliardi prestati da Intesa al liquidatore.
(Giuseppe Fonte)