Jackson Hole: cosa aspettarsi dal discorso di Powell (Fed)

Pubblicato 24.08.2022, 14:05
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BKT
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Di Laura Sanchez

Investing.com - In vista della prossima decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve (Fed) statunitense, prevista per il 21 settembre, il mercato è già in fibrillazione.

Ma prima, venerdì 26 agosto, il presidente della Fed Jerome Powell interverrà al simposio delle banche centrali di Jackson Hole.

C'è totale perplessità sul discorso che Powell terrà. Non c'è consenso nemmeno sull'entità dell'aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. Ne è prova il consenso degli analisti nel Barometro dei tassi della Fed di Investing.com, dove il consenso varia tra i 50 e i 75 punti base (pb), a seconda dei dati economici appena pubblicati.

Cristina Gavín, responsabile del reddito fisso di Ibercaja Gestión, ritiene che "è improbabile che Powell chiarisca se il prossimo rialzo dei tassi sarà di 50 o 75 punti base". Inoltre, dovremo attendere i dati sui prezzi e sull'occupazione all'inizio di settembre per avere un'idea più chiara di ciò che accadrà".

Link Securities, da parte sua, sottolinea che "il 'rischio' è che Powell sia inflessibile sull'inflazione elevata e dia priorità alla lotta all'inflazione, anche se questo potrebbe portare a una recessione dell'economia statunitense". Questi 'discorsi' tengono gli investitori sulle spine e fanno sì che molti di essi approfittino del recente rally per prendere profitti e ridurre le loro posizioni più rischiose."

"Tuttavia, se Powell si limiterà a ribadire che la Fed risponderà ai dati economici in arrivo, gli investitori saranno sollevati. I mercati azionari occidentali dovrebbero calmarsi in risposta a questo approccio, anche se non è scontato", aggiungono gli analisti.

"Ci aspettiamo che i commenti di Powell rassicurino il mercato sull'impegno della Fed a contenere l'inflazione. Allo stesso tempo, mantiene la flessibilità di adeguarsi di conseguenza se i dati lo consentono. È probabile che Powell cerchi di accennare a un rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi. Allo stesso tempo, però, aumenterebbe il periodo di inasprimento della politica monetaria, il che a sua volta toglierebbe un po' di vento alla "inversione di tendenza dovish"", spiega Jack Janasiewicz, strategist di Natixis IM Solutions.

Tuttavia, avverte che "questo non cambierebbe nemmeno il tasso di interesse finale". Significherebbe solo una scadenza più lunga con tassi di interesse più elevati, che il mercato non sta attualmente valutando.

Janasiewicz sottolinea inoltre che "il punto chiave è che la propensione al rischio della Fed continua a muoversi verso un orientamento da falco. La Fed reagirà in modo aggressivo alle sorprese dell'inflazione piuttosto che in modo moderato alla debolezza della crescita.

Su questo punto, gli analisti di Bankinter (BME:BKT) concordano: "Un tono sbagliato, come quello usato di recente da altri membri della Fed, aumenterebbe le aspettative di rialzo dei tassi e quindi il rischio di far precipitare l'economia in recessione".

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