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La Bce lascia i tassi d'interesse invariati nonostante il calo dell'inflazione

Pubblicato 07.03.2024, 14:28
© Reuters

Investing.com – Ancora nessun cambiamento di rotta per la politica monetaria della Banca centrale europea, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della Bce.

Nel dettaglio, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno fermi rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, al livello più elevato nella storia dell’euro.

Inflazione e crescita riviste al ribasso

Francoforte sottolinea come dalla sua ultima riunione di gennaio l’inflazione sia diminuita ulteriormente.

Gli esperti indicano ora che si collocherebbe in media al 2,3% nel 2024 (dal 2,7% precedente), al 2% nel 2025 (dal 2,1%) e all’1,9% nel 2026. Anche l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari è stata corretta al ribasso, a una media del 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2% nel 2026.

Tuttavia, “le pressioni interne sui prezzi restano elevate anche a causa della forte crescita salariale”.

Ma la Bce ha rivisto al ribasso anche la proiezione della crescita per il 2024 allo 0,6% (dallo 0,8% delle previsioni di dicembre). L’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026, sostenuta inizialmente dai consumi e in seguito anche dagli investimenti.

Tassi alti finché serve

Il Consiglio si dice “determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine”. In base alla sua attuale valutazione, inoltre, “ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”.

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Per quanto riguarda le prossime decisioni di politica monetaria, la Bce si assicurerà “che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”, e determinerà livello e durata della restrizione in base ai dati.

In particolare, “le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

La Bce, concludono da Francoforte, è pronta “ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi”.

La Presidente della Bce, Christine Lagarde, illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa delle 14.45.

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Ultimi commenti

Ma dove è sta recessione? Guardate gli utili societari le quotazioni e gli indici di borsa. Allora i Mercati sono pazzi? La recessione è nelle ns tasche e stipendi
un cane che si morde la coda ......
Il problema principale dell'europa è una economia manifatturiera che sta colando a picco a causa delle sanzioni alla russia e del costo insostenibile dell'energia. A fronte di questo le autorità monetarie cercano disperatamente di mantenere alto il valore dell'euro, cosa che non si giustifica alla luce della forza dell'economia che sta letteralmente andando a rotoli con il manifatturiero tedesco negativo in doppia cifra. L'ultima possibilità che gli resta è mantenere i tassi alti oltre misura per mantenere artificialmente alto il valore dell'euro. Così facendo si scarica tutto il peso della crisi sulle famiglie sperando di alleggerire quello sulle imprese. Ma è un vicolo cieco e un cane che si morde la coda perché se si tartassano le famiglie cala la domanda interna, a fronte di una domanda estera che già è in caduta libera a causa delle tensioni geopolitiche. L'europa sta raccogliendo i frutti delle sue scelte politiche totalmente sciagurate.
Le Imprese hanno alimentato l'inflazione oltre ogni limite caricando i prezzi dei loro prodotti in modo esagerato sapendo che noi li avremmo acquistati comunque, sapendo che noi non avremmo mai rinunciato al ns tenore di vita, così loro hanno fatto utili record (vedi gli indici di borsa per es,). Chi ha pagato la crisi sono state le famiglie meno abbienti, le piccole aziende familiari e chi ha lo stipendio fisso o pensione. Normalmente, se non avessero alzato così i prezzi e nessuno comprava ci sarebbe stata una sana recessione da cui ripartire tutti insieme e in. Maniera più rapida.
I tassi sono alti in tutte le Economie mondiali proprio per l'inflazione, l'euro non è sopravvalutato artificialmente, il dollaro forse un po'.
il piano per trasferire la ricchezza dai privati alle istituzioni finanziarie procede a passo spedito...
già ma in molti , tanti, non lo comprendono e anzi lo incoraggiano! ...ho detto btp valore?
Mi sembrava chiaro ormai lo dovrebbero avere capito anche i bambini che le crisi arricchiscono i più ricchi e impoveriscono sempre i più pover
Intanto le banche ridono e ringraziano
Ora si....ma in tutti gli anni in cui ci sono stati interessi negativi, imprecavano e piangevano...!!!!
piangevano e chiedevano aiuto di stato
'Finché serve'... ma a chi? Sicuramente non ai cittadini e alle economie europee. Forse la genia ci può illuminare su chi sono i reali beneficiari di queste brillanti politiche monetarie.
La Lagarde è un disco rotto che ripete le stesse cose da un anno a questa parte... ma viviamo una recessione economica sempre più netta con due conflitti, uno nel cuore dell'Europa ed uno alle sue porte. Quindi il quesito che mi pongo è: meglio dare respiro all'economia ed avere una inflazione al 3% o tenere la linea dura con l'obiettivo del 2% facendo collassare le imprese locali? Perché poi, quando arriveremo a sto benedetto 2%, potremo dire tutti che l'intervento è perfettamente riuscito ma il paziente purtroppo è morto!! Resta in fatto che da tutto questo chi ne ha davvero tratto beneficio sono state le banche i cui profitti, con interessi così elevati, sono lievitati in maniera vertiginosa e non a caso non si nemmeno più accennato alle politiche fiscali sui famosi "extra profitti" bancari.....
Italia era e resta sempre nella cacca
finché non disconosciamo il debito e non ricominciamo a stampare la nostra moneta, sarà sempre così
vanno a pari passo con gli AMERICANI
Se si vuole una ripresa economica nn c’è altra statda che ridirre i tassi , nn si scappa . Quwsti sono buticrati da scrivania e forse neanche tantonvale che aspettaano la conferenza di Powell e liro replicano in fotocopia.
livelli restrittivi finché serve a far fallire l'economia europea.
Possono fare come vogliono , ma se nn si abbassano i tassi il problema disoccupazione diventer’ pesante . L’aumento del costo salariale lascia perplessi .
e via a pappagallo tutto quello che dice Powell, per non far sprezzare l'euro... ma non siamo gli Usa (che comandano loro e fanno come gli pare)
Se on hold BCE pensa così di dare un aiuto a Germania invece così gli da colpo di grazia che solo noi in IT  siamo ormai assuefatti da secoli a stare nella m..... non certo i tedeschi !!
Forte crescita salariale… mah
non in Italia
Sei nel limbo vecchia rimbambita...ed è la scelta peggiore, perché diventi sempre meno credibile
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