Investing.com - Il prezzo del greggio cancella i guadagni precedenti questo lunedì, mentre si riducono le speranze di un accordo per far diminuire uno dei peggiori eccessi di scorte mai registrati.
Il ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi ieri ha discusso con il suo omologo venezuelano Eulogio Del Pino della possibilità di una cooperazione tra i membri dell’OPEC e gli altri produttori di greggio per stabilizzare il mercato globale della materia prima, ma l’incontro si è concluso senza particolari indicazioni sulle decisioni che potrebbero essere prese per dare slancio ai prezzi.
Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo crolla al minimo intraday di 29,57 dollari al barile prima di attestarsi a 29,95 dollari alle 13:30 GMT, o alle 8:30 ET, con un crollo di 94 centesimi, o del 3,03%.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile registra un crollo di 77 centesimi, o del 2,26%, a 33,29 dollari al barile.
Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 3,34 dollari, rispetto ai 3,17 dollari segnati alla chiusura di venerdì.
La produzione globale di greggio risulta superiore alla domanda per via dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato. Il problema delle scorte in esubero peggiorerà ulteriormente quando il greggio iraniano tornerà sul mercato.
Questa settimana i riflettori sono puntati sui dati dell’American Petroleum Institute sulle scorte che saranno rilasciati domani, mentre per mercoledì è atteso il report del governo sulle scorte dei greggio negli USA.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia e l’OPEC rilasceranno i report mensili rispettivamente domani e mercoledì.