Investing.com - Il tasso annuo di variazione dell’indice sui prezzi al consumo britannico è sceso al 2,7% il mese scorso, secondo quanto reso noto dall’Ufficio Nazionale di Statistica britannico questo martedì.
Il mese precedente la lettura era pari al 3,0%.
Gli economisti si aspettavano una lettura pari al 2,8%.
Su base mensile, l’inflazione dei prezzi al consumo è salita dello 0,4% a febbraio.
A gennaio era stato registrato un calo dello 0,5%.
Gli analisti avevano previsto un incremento del 0,5%.
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimenti, energetici, alcol e tabacco, è cresciuto ad un tasso destagionalizzato del 2,4% il mese scorso, meno del 2,5% previsto.
L’inflazione core ha segnato +2,7% a gennaio.
Su base mensile, l’indice RPI è salito dello 0,8% a febbraio, in linea con le previsioni.
A gennaio, l’indice RPI è sceso dello 0,8%.
L’indice RPI core è salito al tasso annuo del 3,6% il mese scorso, meno del 4,0% registrato il mese prima.
Su base mensile, l’indice RPI core ha visto un aumento dello 0,8% a febbraio, rispetto al calo dello 0,7% del mese precedente.
Dai dati è emerso inoltre che l’indice sui prezzi delle case ha registrato +4,9% a febbraio.
Gli economisti si aspettavano un aumento del 5,1%.
Il dato di gennaio è stato rivisto al ribasso ad un incremento del 5,0% da un aumento iniziale del 5,2%.
Secondo l’ONS, i principali fattori che hanno contribuito al ribasso sono stati i prezzi di trasporti ed alimentari, saliti meno rispetto all’anno scorso e anche il calo dei prezzi dei servizi di alloggio ha avuto un effetto ribassista.
“L’aumento dei prezzi nel settore delle calzature ha prodotto di più, contribuendo a controbilanciare la flessione con un rialzo”, si legge nel report dell’ONS.