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Dollaro misto contro i rivali, attesi dati USA

Pubblicato 23.10.2014, 12:22
Il dollaro è misto contro i rivali dopo i dati della zona euro e del Regno Unito
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Investing.com - Il dollaro è misto contro il paniere delle altre principali valute questo giovedì, dal momento che i dati positivi sul settore manifatturiero della zona euro supportano la moneta unica mentre i dati deludenti sulle vendite al dettaglio britannico hanno fatto scendere la sterlina; i mercati intanto aspettano i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione statunitensi.

Il cambio EUR/USD sale dello 0,13% a 1,2665, staccandosi dal minimo delle ultime due settimane di 1,2614 registrato precedentemente.

Il sentimento sulla moneta unica è migliorato in seguito alla pubblicazione dei dati che hanno mostrato che la produzione del settore manifatturiero è cresciuta al tasso più veloce degli ultimi tre mesi, mentre la crescita dell’attività del settore dei servizi è rimasta invariata rispetto a settembre.

L’agenzia di ricerche di mercato Markit ha affermato che l’indice preliminare dei direttori acquisti per il settore manifatturiero è salito a 50,7 questo mese dalla lettura finale di 50,3 a settembre. Gli economisti avevano previsto che l’indice scendesse a 49,9.

Il PMI per il settore dei servizi è rimasto stabile a 52,4, poco al di sopra della lettura prevista di 52,0.

La coppia GBP/USD scende dello 0,18% a 1,6020 dopo il report dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico in cui si legge che le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,3% il mese scorso, deludendo le aspettative di una riduzione dello 0,1%. Le vendite al dettaglio ad agosto hanno visto un incremento dello 0,4%.

Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, si sono ridotte dello 0,3% il mese scorso, contro le aspettative di un calo dello 0,2% e dopo la crescita dello 0,3% il mese precedente.

Intanto, la Confederation of British Industry ha dichiarato che l’indice delle previsioni degli ordinativi alle fabbriche è sceso a -6 questo mese, da -4 di settembre. Gli analisti avevano previsto una lettura invariata.

Lo yen scende contro il dollaro, con il cambio USD/JPY su dello 0,36% a 107,54, poco al di sotto del massimo di quasi due settimane di 107,64, mentre la coppia USD/CHF è in calo dello 0,09% a 0,9529.

I dollari legati alle materie prime sono misti, con la coppia AUD/USD in salita dello 0,08% a 0,8785, il cambio NZD/USD che crolla dell’1,01% a 0,7850, mentre la coppia USD/CAD sale dello 0,05% a 1,1241.

Il “kiwi” è andato sotto forte pressione alla vendita dopo che Statistics New Zealand ha riportato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% nel terzo trimestre, deludendo le aspettative di un aumento pari allo 0,5%.

I dati hanno alimentato le aspettative che la Reserve Bank of New Zealand possa posticipare un eventuale aumento dei tassi.

Sempre oggi, i dati hanno mostrato che l’indice HSBC cinese per il settore manifatturiero è salito a 50,4 questo mese da 50,2 del mese scorso, poco al di sopra del previsto aumento di 50,3.

Tuttavia, il report ha indicato anche che la produzione industriale è scesa al minimo degli ultimi cinque mesi questo mese, facendo temere per il rallentamento della crescita globale.

L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 85,83, poco al di sotto del massimo della seduta di 86,02, il massimo dal 15 ottobre.

Gli Stati Uniti nel corso della giornata pubblicheranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.

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