MILANO (Reuters) - Il settore della moda vedrà rallentare la crescita nel 2019 a +3,5%-4,5% dal +4-5% del 2018.
E' quanto emerge dal report The State of Fashion, elaborato da McKinsey in collaborazione con Business of Fashion sulla base di un sondaggio su 275 manager globali del fashion.
L'outlook, dice lo studio, resta incerto e nuovi shock esterni restano dietro l'angolo. Ci sono ad esempio rischi legati alle politiche commerciali e al rallentamento della crescita globale, anche nei mercati asiatici che hanno un ruolo chiave per il settore. Le stime più ottimistiche sono per i segmenti "value" e "lusso", mentre dal punto di vista geografico la Greater China diventerà primo mercato mondiale superando gli Usa.
Dovrà essere un anno di risveglio che imporrà ai gruppi di ogni segmento e dimensione fattori imprescinfibili come flessibilità, ottica digitale, velocità di risposta al mercato (il report parla anche di consegne con i droni). Sarà fondamentale, dice McKinsey, avere un ruolo attivo sui social, soddisfare la domanda di trasparenza e sostenibilità dei consumatori e sapersi trasformare in modo radicale senza rimanere ancorati a vecchi modelli su cui si è costruito il successo passato.
In questo contesto sono 20 le aziende quotate che dominano il settore: a fine 2017 rappresentavano il 97% degli utili complessivi rispetto al 70% del 2010. Sul podio ci sono Inditex (MC:ITX) (Zara), Nike, Lvmh. Una sola italiana nel paniere, al sedicesimo posto: Luxottica (MI:LUX), ma prima della recente fusione con Essilor.