BRASILIA (Reuters) - La polizia brasiliana ha arrestato ieri l'ex brigatista rosso Cesare Battisti - condannato in Italia di quattro omicidi e di cui Roma chiede l'estradizione - ma lo ha poi rilasciato dopo poche ore dopo che un'ingiunzione presentata dai suoi legali ha sospeso la sua espulsione.
Battisti - che nega ogni addebito - ha ottenuto asilo in Brasile dal governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva che ha rifiutato di estradarlo nel 2010 come chiesto dalle autorità italiane, una decisione che ha offuscato per qualche tempo le relazioni tra i due Paesi.
La scorsa settimana, il giudice di un tribunale di Brasilia ha annullato il visto di Battisti e ordinato la sua espulsione, affermando che non può risiedere in Brasile in quanto condannato nel suo Paese.
Battisti, 60 anni, è stato arrestato ieri pomeriggio nella sua casa in un sobborgo di San Paolo, ha detto un portavoce della polizia. E' stato poi rilasciato sette ore dopo a seguito di un'ingiunzione che ha sospeso l'espulsione in attesa di un appello.
Il sistema legale brasiliano consente appelli multipli, non è chiaro quindi se e quando Battisti - membro negli anni 70 del gruppo Proletari armati per il comunismo - sarà espulso.
Fuggito di prigione nel 1981, l'ex brigatista ha vissuto in Francia prima di scappare in Brasile nel 2004 per evitare di essere estradato in Italia. Arrestato nuovamente in Brasile nel 2007, la sua richiesta di estradizione è stata respinta nel 2010 da Lula.
((Redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +3906 85224380, valentina.consiglio.reuters.com@reuters.net))2015-03-13T112858Z_1007240001_LYNXMPEB2C0GX_RTROPTP_1_OITTP-BATTISTI-BRASILE-ARRESTO.JPG