Investing.com – Si legge nel Rapporto mensile dell’ABI: “A settembre 2013 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia (1864 miliardi di euro) è nettamente superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela (1728 miliardi di euro)”.
La rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta, a causa del perdurare della crisi; le sofferenze nette sono risultate ad agosto pari a 73.50 miliardi, 141.80 mld le lorde; il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è del 3.93% ad agosto (3.85% a luglio, rispetto al 2.97% di agosto 2012).
Il rapporto tra sofferenze e impieghi è del 7.30%, ad agosto 2013 (5.90% nell’anno precedente), valore che raggiunge il 13.10% per i piccoli operatori economici, l’11.70% per le imprese ed il 6.10% per le famiglie consumatrici.
Diminuisce pesantemente la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni (-10.00% a settembre) mentre cresce la raccolta complessiva (+2.00 mld di euro rispetto al mese precedente).
Il tasso medio sulla raccolta bancaria è stato del 1.93%, il tasso sui depositi passa dal +1.04% di agosto al +1.02% di settembre.
In attenuazione la riduzione dei finanziamenti a famiglie e imprese: -2.90% la variazione annua a settembre; andamento definito in linea con l’evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche.
A settembre i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati su livelli storicamente bassi: il medio e il tasso medio sul totale prestiti è risultato al 3.81%. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di immobili al 3.65%.
Lo spread fra il tasso medio sui sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane su livelli particolarmente bassi, a settembre 2013 è risultato pari a 188 punti (186 punti ad agosto); prima dell’inizio della fase di crisi tale spread superava i 300 punti.
La rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta, a causa del perdurare della crisi; le sofferenze nette sono risultate ad agosto pari a 73.50 miliardi, 141.80 mld le lorde; il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è del 3.93% ad agosto (3.85% a luglio, rispetto al 2.97% di agosto 2012).
Il rapporto tra sofferenze e impieghi è del 7.30%, ad agosto 2013 (5.90% nell’anno precedente), valore che raggiunge il 13.10% per i piccoli operatori economici, l’11.70% per le imprese ed il 6.10% per le famiglie consumatrici.
Diminuisce pesantemente la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni (-10.00% a settembre) mentre cresce la raccolta complessiva (+2.00 mld di euro rispetto al mese precedente).
Il tasso medio sulla raccolta bancaria è stato del 1.93%, il tasso sui depositi passa dal +1.04% di agosto al +1.02% di settembre.
In attenuazione la riduzione dei finanziamenti a famiglie e imprese: -2.90% la variazione annua a settembre; andamento definito in linea con l’evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche.
A settembre i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati su livelli storicamente bassi: il medio e il tasso medio sul totale prestiti è risultato al 3.81%. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di immobili al 3.65%.
Lo spread fra il tasso medio sui sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane su livelli particolarmente bassi, a settembre 2013 è risultato pari a 188 punti (186 punti ad agosto); prima dell’inizio della fase di crisi tale spread superava i 300 punti.