ROMA, 10 febbraio (Reuters) - - di Sara Rossi e Antonella Cinelli
MILANO/ROMA, 10 febbraio (Reuters) - L'inattesa robustezza dell'industria italiana sul finire del 2016 pone le basi per previsioni di crescita più rosee sia per il quarto trimestre dello scorso anno che per l'intero 2016, evidenziando un consolidamento che coinvolge tutti i macro settori.
A dicembre, secondo i dati Istat, l'indice destagionalizzato della produzione ha registrato un aumento dell'1,4% -- a fronte di attese per una variazione nulla -- dopo il rialzo dello 0,8% di novembre (rivisto da 0,7%) su base congiunturale. Si tratta dell'incremento maggiore da agosto.
Il dato italiano va in controtendenza rispetto a quello tedesco, che a dicembre ha registrato il maggior calo mensile degli ultimi otto anni, e con quello francese che ha visto una contrazione dello 0,9% superiore alle attese.
"Si tratta di un dato molto sorprendente. A livello congiunturale potrebbe spiegarsi con la distribuzione delle festività che a dicembre non creava ponti rilevanti. Ma al di là di questo, è una lettura molto positiva. Inoltre, a differenza dei mesi scorsi, a dicembre non c'è un traino dell'energia quindi anche lo spaccato è abbastanza confortante", spiega Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP).
"Il dato di oggi poggia su una base ampia che comprende beni di consumo, per investimenti e prodotti energetici, rafforzando quindi in modo sognificativo il messaggio positivo", scrive Loredana Federico, economista di UniCredit (MI:CRDI), in un report.
Passando poi alla media del 2016, la produzione italiana è aumentata dell'1,6% rispetto al +1,1% del 2015, nel più consistente rialzo dal 2010.
PRODUZIONE SPINGE PREVISIONI PIL QUARTO TRIMESTRE E 2016
La produzione di dicembre offre margine per un miglioramento delle previsioni del Pil del quartro trimestre 2016: "noi avevamo una previsione di 0,2%-0,3%, a questo punto può essere si mantenga lo 0,3% del terzo trimestre", spiega l'economista di Intesa.
Parallelamente, il dato odierno consente di essere più ottimisti anche sul fronte del Pil del 2016, visto dal governo a +0,8%.
"Se il Pil del quarto trimestre si attestasse a 0,2%, quello del 2016 diventerebbe 0,9%; se invece il dato dell'ultimo trimestre risultasse 0,3%, quello 2016 potrebbe diventare 1%. Lo 0,9% è assicurato ora si rischia di toccare l'1%", ragiona Mameli.
Le attese per i dati Istat sul Pil del quarto trimestre, che verranno resi noti martedì 14, sono per 0,2% a livello di trimestre e per 1% su anno.
Quanto al 2017, "la crescita di 1% del Pil quest'anno -- che è la nostra stima -- è più a portata di mano, non è sicura ma è possibile, dato che si sono ridotti i rischi verso il basso che si vedevano prima", conclude l'economista di Intesa.
EFFETTO EXPORT
L'indice della produzione industriale corretto per i giorni lavorativi ha registrato un aumento del 6,6% su base annua dal +3,3% (rivisto da 3,2%) di novembre, nel maggiore rialzo dall'agosto 2011. Anche in questo caso il dato ha superato le attese per +3,3%.
"Anche questo è un dato molto incoraggiante: è il maggior aumento da quando è scoppiata la crisi del debito sovrano. In questa fase a spiegare l'andamento è la ripresa dell'export mondiale e di questa ripresa sta beneficiando più l'industria dei servizi", aggiunge Mameli, aggiungendo che mentre in prima fase la ripresa era trainata dai consumi domestici, ora è più trainata da'export e industria.
Analizzando nel dettaglio i settori dell'attività economica, va messa in evidenza la crescita a due cifre della fabbricazione dei mezzi di trasporto ma anche quelle di computer, del metallurgico e -- fuori dal comparto manifatturiero -- la robusta fornitura di energia elettrica.
"Anche questo evidenzia una ripresa abbastanza diffusa rispetto ai mesi scorsi che vede solo due settori che mantengono una crescita negativa: quello della fabbricazione di prodotti petroliferi, che però è molto piccolo, e del tessile", spiega Mameli.
Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italiaLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia