ROMA (Reuters) - Occorre definire rapidamente una rete europea di protezione dei depositi perché i sistemi di garanzia nazionali difficilmente riuscirebbero a gestire il dissesto di una banca di grandi dimensioni.
Lo scrive Stefano De Polis, Direttore dell'Unità di Risoluzione e Gestione delle Crisi della Banca d'Italia, in un intervento a una conferenza dedicata all'economista Francesco Parrillo.
De Polis ha ricordato come le nuove norme sulla risoluzione delle crisi bancarie e gli orientamenti restrittivi della Commissione Ue in materia di aiuti di Stato abbiano limitato l'utilizzo preventivo dei fondi di garanzia nazionali.
Ora il completamento dell'unione bancaria richiede anche una forma di garanzia europea per i depositanti.
"È necessario che i lavori per la definizione di una rete comune di protezione dei depositanti a livello europeo procedano rapidamente, dando impulso al progetto EDIS", scrive De Polis riferendosi al progetto di uno schema assicurativo comune che però non trova il consenso di grandi partner europei come la Germania.
Berlino vuole che prima venga messo un limite al possesso di titoli di Stato della banca di un certo Paese per limitare i rischi di contagio da luoghi, come l'Italia, con alto debito che in alte percentuali è detenuto dalle banche.
Il dirigente di Bankitalia dice anche che "la credibilità di un sistema di assicurazione dei depositi comuni e, analogamente, dello stesso Fondo di Risoluzione unico, troverebbe indubbio sostegno dalla costituzione di un 'single backstop' europeo", che possa intervenire nel caso di non sufficienti risorse richiamabili con gli altri strumenti.
Avere un sistema comune di garanzia, spiega De Polis, serve a evitare rischi sistemici difficilmente governabili con risorse nazionali.
"Il dissesto di una banca di grandi dimensioni o una crisi che veda coinvolti più intermediari potrebbero essere difficilmente gestibili dai fondi di garanzia nazionali, nonostante i meccanismi di finanziamento previsti dalla direttiva DGS. La vulnerabilità dei fondi nazionali alle grandi crisi ostacola il superamento del circolo vizioso esistente tra rischio sovrano e rischio bancario, può generare asimmetrie nel livello di protezione dei depositanti (nonostante una soglia di protezione uniforme), può incidere sulla fiducia dei depositanti".
(Stefano Bernabei)