Investing.com – L’attività di produzione nel Regno Unito è scesa più del previsto a luglio, scendendo al livello più basso dal giugno 2009, come dimostrano i dati ufficiali rilasciati lunedì.
In un rapporto, il gruppo di ricerche di mercato Markit ha dichiarato che il suo indice PMI manifatturiero è sceso al 49,1 destagionalizzato nel mese di luglio, giù dalla lettura di 51,4 nel mese di giugno, dato rivisto dal precedente dato di 51,3.
Gli analisti si attendevano che l’indice PMI manifatturiero scendesse a 51,0 a luglio.
Secondo l’indice, una lettura sopra i 50,0 indica un'espansione del settore, al di sotto indica una contrazione.
Le condizioni operative nel settore manifatturiero britannico si sono deteriorate per la prima volta in due anni nel mese di luglio. La crescita della produzione si è rallentata tanto da avvicinarsi alla stagnazione, poiché i nuovi ordini sono diminuiti al tasso più alto dal maggio 2009.
La performance più debole del settore ha avuto un impatto sul mercato del lavoro, poiché i produttori hanno segnato un calo di lavoro per la prima volta in 16 mesi.
Commentando la relazione, David Noble, CEO del Chartered Institute of Purchasing & Supply, ha dichiarato che “stanno suonando dei campanelli d'allarme sul settore manifatturiero britannico, che ha visto un rapido peggioramento delle condizioni dall'inizio dell'anno”
Noble ha aggiunto che “la minore domanda dei consumatori, il calo degli ordini nazionali e un approccio conservativo alle scorte aziendali stanno pesando sulla salute complessiva del settore”.
A seguito della pubblicazione dei dati, la sterlina è scesa rispetto al dollaro statunitense, con il cambio GBP/USD in calo dello 0,07% a 1,6415.
Nel frattempo, i mercati azionari europei sono sostanzialmente più elevati. Il FTSE 100 è salito dello 0,95%, l'EURO STOXX 50 ha guadagnato lo 0,45%, il CAC 40 è avanzato dello 0,55%, mentre il tedesco DAX è salito dello 0,6%.
In un rapporto, il gruppo di ricerche di mercato Markit ha dichiarato che il suo indice PMI manifatturiero è sceso al 49,1 destagionalizzato nel mese di luglio, giù dalla lettura di 51,4 nel mese di giugno, dato rivisto dal precedente dato di 51,3.
Gli analisti si attendevano che l’indice PMI manifatturiero scendesse a 51,0 a luglio.
Secondo l’indice, una lettura sopra i 50,0 indica un'espansione del settore, al di sotto indica una contrazione.
Le condizioni operative nel settore manifatturiero britannico si sono deteriorate per la prima volta in due anni nel mese di luglio. La crescita della produzione si è rallentata tanto da avvicinarsi alla stagnazione, poiché i nuovi ordini sono diminuiti al tasso più alto dal maggio 2009.
La performance più debole del settore ha avuto un impatto sul mercato del lavoro, poiché i produttori hanno segnato un calo di lavoro per la prima volta in 16 mesi.
Commentando la relazione, David Noble, CEO del Chartered Institute of Purchasing & Supply, ha dichiarato che “stanno suonando dei campanelli d'allarme sul settore manifatturiero britannico, che ha visto un rapido peggioramento delle condizioni dall'inizio dell'anno”
Noble ha aggiunto che “la minore domanda dei consumatori, il calo degli ordini nazionali e un approccio conservativo alle scorte aziendali stanno pesando sulla salute complessiva del settore”.
A seguito della pubblicazione dei dati, la sterlina è scesa rispetto al dollaro statunitense, con il cambio GBP/USD in calo dello 0,07% a 1,6415.
Nel frattempo, i mercati azionari europei sono sostanzialmente più elevati. Il FTSE 100 è salito dello 0,95%, l'EURO STOXX 50 ha guadagnato lo 0,45%, il CAC 40 è avanzato dello 0,55%, mentre il tedesco DAX è salito dello 0,6%.