di Elvira Pollina e Valentina Consiglio
MILANO/ROMA (Reuters) - Primi segnali di assestamento del mercato del lavoro italiano, che su base trimestrale ha mostrato una variazione nulla degli occupati, interrompendo la sequenza positiva che proseguiva ininterrottamente da oltre due anni e mezzo.
Secondo i dati diffusi stamane da Istat, tra luglio e settembre gli occupati sono rimasti fermi rispetto al trimestre precedente, come non avveniva dal quarto trimestre del 2015.
"La crescita dell'occupazione proseguirà nei mesi successivi, ma la moderazione del ritmo di espansione si farà più evidente, con il consueto ritardo rispetto al ciclo", dice un'analista di una banca milanese.
L'economia italiana mostra segnali di rallentamento della crescita, che si è fermata tra luglio e settembre. Nel 2018, nelle attese degli economisti, il Pil non si espanderà oltre l'1% dopo +1,6% segnato nel 2017.
A pesare è soprattutto l'indebolimento della domanda globale -- che ha pesato sull'industria e sull'export -- in cui giocano un ruolo le tensioni sul commercio internazionale tra Stati Uniti e Cina, che si riverberano sugli altri partner.
Possibile anche che le incognite riguardanti le scelte di politica economica del governo Lega-M5S, che ha sfidato mercati finanziari e Commissione Ue con una manovra che aumenta il deficit strutturale deviando dal percorso di consolidamento dei conti pubblici, spingendo verso l'alto i rendimenti dei titoli di Stato, abbiano spinto imprese e famiglie ad una maggiore prudenza negli investimenti e nei consumi.
Tornando agli occupati, Istat segnala come nell'arco dei 12 mesi l'andamento occupazionale resti positivo: a settembre gli occupati sono cresciuti di 207.000 unità e perimetro annuo (+0,9%). In termini assoluti gli occupati restano sui massimi della serie iniziata dal 2004, intorno quota 23,3 milioni.
Sempre su base annua, a settembre i disoccupati sono calati di 288.000 unità, mentre gli inattivi sono scesi di 19.000 unità (-0,1%).
La crescita dell'occupazione è guidata dai dipendenti a termine, che a in un anno sono aumentati di 368.000 unità (+13,1%), mentre i dipendenti permanenti sono scesi 184.000 unità (-1,2%). Crescita marginale (+0,4%, pari a 22.000 unità)per i dipendenti a termine.
A settembre, il tasso di disoccupazione è risalito a 10,1% da 9,8% di agosto, mentre la attese erano per un risalita più contenuta a 9,9%, per effetto di un calo degli occupati (-34.000) e degli inattivi (-43.000), mentre i disoccupati sono cresciuti di 81.000 unità.
Nell'intera zona euro, ia settembre, il tasso di disoccupazione si è attestato nello stesso mese a 8,1%, invariato rispetto ad agosto.