Investing.com - Il dollaro mantiene i guadagni contro le altre principali valute questo mercoledì, le tensioni geopolitiche si riducono e l'attenzione degli investitori è rivolta ai report economici USA.
Lo yen è debole, con la coppia USD/JPY su dello 0,16% a 109,88, staccandosi dal minimo di quattro mesi della seduta precedente di 108,27, mentre il cambio USD/CHF è stabile a 0,9559.
La domanda di investimenti rifugio si è rafforzata quando lunedì la Corea del Nord ha lanciato un missile.
Il sentimento dei mercati è migliorato dal momento che la reazione del Presidente USA Donald Trump alla minaccia nordcoreana è stata più moderata rispetto al passato. Trump ha comunque avvisato che “non è esclusa alcuna opzione”.
L’attenzione dei trader è rivolta ai report USA di oggi sull’occupazione non agricola e sulla crescita del secondo trimestre, per avere maggiori indicazioni sulla forza dell’economia.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,25% a 1,1942, staccandosi dal massimo di due anni e mezzo di ieri di 1,2069, mentre la coppia GBP/USD va giù dello 0,11% a 1,2906.
La moneta unica è stata incoraggiata dalle speranze che la Banca Centrale Europea possa presto annunciare la riduzione del programma di acquisti di bond.
Riflettori puntati anche sul terzo round delle trattative sull’Articolo 50 tra Regno Unito ed Unione Europea, iniziate lunedì.
Il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha criticato le trattative sulla Brexit da parte del Regno Unito la scorsa settimana, affermando che il paese non ha risposto a “numerose domande” sui suoi piani.
Il dollaro australiano resta forte, con la coppia AUD/USD su dello 0,09 a 0,7959, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,12 a 0,7246.
L’ufficio nazionale di statistica australiano ha reso noto che le concessioni edilizie sono scese solo dell’1,7% a luglio, rispetto al crollo del 5,0% previsto.
In un secondo report si legge che i lavori edili in Australia sono schizzati del 9,3% nel secondo trimestre, superando le attese di un aumento dell’1,0%.
Il “kiwi” si è indebolito quando il Governatore della Reserve Bank of New Zealand Graeme Wheeler ha dichiarato che un dollaro neozelandese debole è necessario per dare slancio alle esportazioni e all’inflazione.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,20% a 1,2536.
I mercati valutano anche l’impatto economico della tempesta tropicale Harvey, che ha causato catastrofiche alluvioni in Texas ed ha messo al tappeto quasi un quarto della capacità di raffinazione di greggio statunitense.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,20% a 92,45 alle 08:20 ET (12:20 GMT), staccandosi dal minimo di due anni e mezzo della seduta precedente di 91,55.