BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea respingerà con ogni probabilità il disegno di legge sul bilancio 2015 della Francia alla fine di ottobre, chiedendo a Parigi uno nuovo che rifletta meglio gli obblighi europei di riduzione del deficit. Lo hanno detto oggi diversi funzionari dell'eurozona.
Sarebbe la prima volta che il braccio esecutivo della Ue richiede a un Paese membro modifiche a un disegno di legge sui conti pubblici, sulla base dei nuovi poteri che la Ue ha accordato alla Commissione nel 2013.
La Commissione potrebbe anche portare la procedura disciplinare verso la Francia all'ultimo livello prima delle sanzioni, ma al tempo stesso accordare a Parigi gli altri due anni che vuole per ridurre il deficit al di sotto dei limiti Ue.
Un consigliere della presidenza francese ha detto che il suo paese non si attende alcun rigetto della legge di bilancio, che sarà inviata a Bruxelles il 15 ottobre.
In realtà, ragiona uno dei funzionari dell'eurozona coinvolti in questo processo, la decisione sarà probabilmente presa dalla Commissione uscente prima che si insedi la squadra di Jean-Claude Juncker a novembre. E alla Francia sarà dato più tempo per rafforzare la credibilità delle regole Ue sul bilancio che sono diventate più severe.
E' una soluzione che potrebbe aiutare il commissario designato alla politica economica, il francese Pierre Moscovici, a dimostrare che non accorderà alcun regime preferenziale al suo paese, come già sospettano diversi europarlamentari di centrodestra.
"Salverà la faccia a tutti", ha detto un responsabile Ue. "Anche se potrebbe apparire un po' umiliante per la Francia, loro sanno che non ne possono uscire completamente indenni".
"Salverà la faccia anche alla Germania e agli altri paesi preoccupati di non annacquare le regole europee, ma che vogliono dare alla Francia e al suo impopolare presidente una chance", prosegue il funzionario.
TIMORI PER IL QUADRO POLITICO A PARIGI
La Germania, uno dei più duri sostenitori della disciplina di bilancio nella zona euro, è stata piuttosto reticente a criticare la Francia dopo il suo annuncio che non avrebbe onorato gli impegni di bilancio.
"In gioco c'è l'assetto della politica francese, ecco perché Berlino è così reticente. Si immaginano uno scenario con Marine Le Pen prossimo presidente della Francia", ha detto il funzionario, con riferimento alla leader del partito di estrema destra Front National, che è in testa in diversi sondaggi per le presidenziali del 2017.
"Non si dà un calcio a chi è già a terra", ha aggiunto, spiegando che la situazione sarebbe diversa se Hollande volasse alto nelle intenzioni di voto.
La Francia avrebbe dovuto ridurre il suo disavanzo di bilancio sotto il tetto del 3% del Pil lo scorso anno, ma nel giugno 2013 i ministri delle Finanze della Ue le hanno accordato una dilazione di due anni, fino al 2015, a causa della recessione nell'eurozona.
Il 10 settembre scorso Parigi ha annunciato che non rispetterà neanche nel 2015 l'impegno e che il deficit scenderà sotto il 3% soltanto nel 2017. Mercoledì scorso ha varato il disegno di legge di bilancio per il 2015, in cui ha disatteso la richiesta Ue di consolidare i conti pubblici.
Se Parigi giustifica la decisione con la debolezza della ripresa economica, i responsabili dell'esecutivo comunitario osservano che anche l'obiettivo della riduzione del deficit strutturale - al netto delle una tantum e degli effetti del ciclo economico - sarà disatteso.
La Francia presenterà ufficialmente a Bruxelles il disegno di legge di bilancio il 15 ottobre e la Commissione avrà due settimane di tempo per chiedere eventuali modifiche.
"Se la Commissione scoprisse che la Francia, miracolosamente, ha fatto quanto richiesto in termini strutturali, ci potrebbe essere un'estensione della scadenza", ha detto un secondo funzionario dell'eurozona.
"Se non c'è aggiustamento strutturale, la procedura dovrà essere accelerata", ha proseguito.
Parigi avrebbe dovuto ridurre il deficit in termini strutturali dello 0,8% del Pil nel 2014 e altrettanto nel 2015. Ma il disegno di legge di bilancio prevede un miglioramento del deficit strutturale soltanto dello 0,1% nell'anno in corso e dello 0,2% nel prossimo.