MILANO (Reuters) - Chiusura in netto ribasso per il mercato obbligazionario italiano, in una seduta in cui riaffiorano segnali di pesante avversione al rischio, che hanno penalizzato l'azionario, le commodity e in generale il debito periferico della zona euro.
A innescare le vendite - dopo una partenza di seduta positiva - aiutata anche dai giudizi positivi espressi ieri da Moody's sulla situazione italiana - sono stati i rinnovati timori sul fronte greco e i dati non positivi dall'economia Usa su scorte, prezzi alla produzione e attività manifatturiera.
"Il movimento è stato molto forte, anche se in parte è rientrato nel finale; il tono di avversione al rischio generale si è fatto molto pesante" afferma lo strategist di Ing Alessandro Giansanti. "Temo che non si tratti del movimento di un giorno: c'è stata un'esplosione di volatilità e obiettivamente non c'è stato un vero e proprio innesco, un vero fatto negativo che giustifichi queste vendite; credo piuttosto si sia trattato di un qualche cambio di direzione dei portafogli".
Il tasso decennale greco è risalito in vista di quota 8%, toccando in seduta un massimo al 7,88%.
"Certo, in Grecia la situazione non è semplice, un decennale all'8% significa che il mercato obbligazionario è di nuovo chiuso per il paese, cioè quindi che si dovrà tornare a parlare con la Troika e forse pensare ad un nuovo bail out", aggiunge Giansanti.
CORRE BUND, SPREAD A MASSIMI DA DUE MESI
Su piattaforma Tradeweb, nel pomeriggio - complice un Bund decennale il cui rendimento è sceso fino al nuovo minimo storico dello 0,72%, con la flessione intraday più ampia dall'agosto 2012 - lo spread Italia-Germania sale fino a 173 punti base, ai massimi da 2 mesi, con un allargamento che arriva a superare i 20 punti base. Lo spread ha terminato la seduta in area 165 pb contro i 147 dell'ultima chiusura.
Il tasso decennale italiano, partito stamane sotto il 2,30% ovvero in prossimità dei minimi storici di inizio settembre, ha toccato nel primo pomeriggio un massimo intraday al 2,45% (ai massimi da circa un mese).
"Il tratto di curva che ha sofferto di più oggi è stato quello tra gli 8 e i 10 anni", commenta un trader milanese. "Temo che ormai i minimi di spread si siano visti, difficilmente si tornerà giù, d'altra parte sono diverse settimane che il mercato italiano si muove lateralmente e stenta a fare nuovi minimi".
Intanto, per quel che riguarda il primario, gli operatori si preparano per domani ad una seduta densa. Oltre alle aste a medio lungo francesi e spagnole (fino a 12,5 miliardi di carta in offerta, indicizzati compresi), si terrà anche l'operazione di concambio annunciata ieri dal Tesoro italiano, la quarta di questo 2014.
In offerta andranno fino a 2 miliardi del Btp novembre 2023, cedola 9%, lanciato nel 1993, a fronte del riacquisto di Btp e Ccteu in scadenza nel 2015 e nel 2017.
Su Mts, in chiusura di seduta il Btp in offerta domani scambia al prezzo di 156,71, per un rendimento del 2,088%.