di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - Tornerà a riunirsi martedì o mercoledì della prossima settimana il "tavolo Ilva" a palazzo Chigi, riferiscono due fonti a conoscenza del dossier, con l'obiettivo di varare al più presto un'amministrazione "speciale" per la più grande azienda siderurgica italiana che ne consenta anche lo spin off per preservare gli asset produttivi.
Nel frattempo il governo è in contatto con la Commissione europea sulla questione del possibile intervento statale evocato nei giorni scorsi dal premier Matteo Renzi, conferma un portavoce di Bruxelles.
Il 19 dicembre scade ufficialmente l'offerta non vincolante per l'acquisto del 100% di Ilva da parte di ArcelorMittal, alleata col gruppo italiano Marcegaglia, dice un'altra fonte.
Al momento, sul tavolo di Renzi - affiancato dal consigliere strategico Andrea Guerra, dal ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e dal commissario governativo di Ilva Piero Gnudi - restano due opzioni di intervento rapido, per consentire di raccordare la normativa sull'amministrazione straordinaria e quella sui siti industriali strategici, la cosiddetta Salva-Ilva.
In questo modo infatti Gnudi, o un altro commissario straordinario incaricato, avrebbe pieni poteri nella creazione di una bad company a cui affidare il peso di eventuali risarcimenti e contenziosi per l'inquinamento prodotto in decenni da Ilva, e potrebbe scavalcare definitivamente gli attuali proprietari di Ilva, cioè le famiglie Riva (90% del capitale) e Ammenduni (10%).
DIVERSE OPZIONI SUL TAVOLO
La prima via è quella di un decreto che però - fa notare una delle due fonti - pur essendo immediatamente efficace va convertito entro 60 giorni ed è esposto al rischio di modifiche parlamentari. Per Gnudi, dice la fonte, sarebbe invece preferibile la strada di un emendamento alla legge di Stabilità, che il Parlamento deve approvare entro fine anno.
Palazzo Chigi sta valutando le due opzioni a disposizione, ma anche i successivi passi, ha detto la seconda fonte, e per il momento non sono escluse né la trattativa privata né l'intervento pubblico né un mix tra le due possibilità. E per questo i canali con i potenziali acquirenti restano aperti, ha detto la fonte.
Anche se ArcelorMittal è rimasta sorpresa dalle dichiarazioni dei giorni scorsi di Renzi, la terza fonte dice che la società resta "estremamente interessata a Ilva". E che per i prossimi giorni è previsto un incontro "non si sa a quale livello del governo" con il gigante mondiale della siderurgia per fare chiarezza.
Quel che sembra certo al momento è che il governo non voglia coinvolgere i Riva. Secondo due fonti, finora con la famiglia - che ha rilevato l'azienda a metà degli anni 90 dallo Stato - non c'è stato alcun contatto. E una fonte dice che "la loro partecipazione è incompatibile con Taranto", la città sede del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, dove secondo la Procura l'inquinamento di Ilva avrebbe prodotto centinaia di morti.