MILANO (Reuters) - Successo per il Tesoro italiano alle aste odierne dove il rendimento del Btp a tre anni è sceso al nuovo minimo storico dello 0,11%.
In totale il Tesoro ha collocato 5,5 miliardi di euro complessivi di Btp su quattro scadenze dal 2018 al 2040, rispetto a una forchetta d'offerta compresa tra 4 e 5,5 miliardi.
Nel dettaglio, la terza tranche del benchmark triennale ottobre 2018 è stata assegnata per 2 miliardi (su un'offerta di 1,5-2 miliardi). Il rendimento marginale è sceso allo 0,11% dall0 0,25% della precedente asta, di metà ottobre. Il rapporto di copertura è pari a 1,90 da 1,53 di metà ottobre.
La quinta tranche del sette anni settembre 2022 è stata collocata per 2,5 miliardi (su un'offerta di 2-2,5 miliardi), al rendimento di 0,98%, in calo dal precedente 1,24%, al minimo da aprile. Bid-to-cover a 1,86 da 1,53.
Il Tesoro ha inoltre assegnato due off-the-run trentennali, i Btp agosto 2039 e il settembre 2040, rispettivamente per 553 e 447 milioni. L'offerta cumulativa sui due titoli era compresa tra 500 milioni e un miliardo. Il primo è stato collocato al rendimento di 2,64%, con un bid-to-cover di 1,93; il secondo al 2,71%, bid-to-cover a 2,34.
Di seguito i commenti di alcuni operatori:
VINCENZO LONGO, Ig
"Le aste sono andate bene: abbiamo visto rendimenti in calo, cosa che i mercati si aspettavano, una domanda solida da parte degli operatori e rapporti di copertura molto buoni, con il Tesoro che ha collocato l'importo massimo previsto. Nel dettaglio, i tassi sono scesi di 14 e 26 punti base rispettivamente per il 3 e il 7 anni. Non deve stupire il fatto che, nonostante il calo dei rendimenti, la domanda da parte degli istituzionali sia aumentata: con l'inflazione così bassa i rendimenti reali dei titoli sono comunque superiori rispetto all'overnight della Bce di -0,2%. E' molto probabile che nelle prossime aste di dicembre questi livelli di rendimento vengano ridotti ancora, soprattutto dopo l'intervento di Draghi al prossimo meeting della Bce".
GIANLUCA ZIGLIO, Sunrise Brokers
"Il tre e il sette anni sono andati molto bene, nonostante in particolare il sette anni sia un comparto caro. Ma ancora di più sono andati bene i due lunghi: ha aiutato l'importo contenuto, il rialzo dei rendimenti seguito alla correzione della settimana scorsa e il fatto che in particolare questi due titoli fossero piuttosto 'cheap' rispetto alle scadenze vicine; e questo giustifica i bid-to-cover molto alti, specie per il 2040. D'altra parte si tratta di titoli che vengono tesaurizzati dai fondi, diventano scarsi e quindi a un certo punto la domanda sul mercato c'è. Teniamo poi presente che oggi era probabilmente l'ultima occasione dell'anno per comprare Btp a tre e sette anni e extra lunghi, se il Tesoro come spesso accade cancella le aste di metà dicembre: quindi su queste scadenze per due mesi non ci sarà offerta".
ELIA LATTUGA, UniCredit
"Un'asta indubbiamente positiva sia dal punto di vista del costo del funding che dell'interesse degli investitori. Per quanto riguarda i titoli on-the-run, la domanda è stata buona su entrambe le linee, ma in particolare c'è da segnalare come il Btp 7 anni sia stato assegnato a un prezzo superiore rispetto a quello scontato dal secondario appena prima dell'asta. Quando, come questa mattina, sul mercato di respira un clima positivo, alla luce della aspettative di un ampliamento dello stimolo della Bce, il segmento 5-10 anni tende a sovraperformare".
(Giulio Piovaccari, Elvira Pollina, Sara Rossi)