di Elvira Pollina
FRANCOFORTE/MILANO (Reuters) - Le principali banche italiane si sono aggiudicate circa un terzo dei 97,848 miliardi di fondi a quattro anni assegnati oggi dalla Bce nella terza asta Tltro (Targeted long term refinancing operation), strutturata per incentivare il credito all'economia reale.
L'ammontare complessivo è oltre il doppio di quello atteso dagli operatori di mercato interpellati da Reuters in un sondaggio la scorsa settimana, che indicava per la finestra odierna richieste per 40 miliardi di euro, e segnala un miglioramento della propensione e della domanda di credito nel blocco della valuta unica.
Si tratta di un altro tassello che si inserisce nel quadro del miglioramento delle prospettive economiche della zona euro e dell'Italia, grazie al contributo del piano di acquisto di titoli di Stato avviato questo mese dalla stessa Bce, al calo dell'euro e dei prezzi del greggio.
L'iniezione di liquidità odierna "dovrebbe offrire una spinta al credito nella periferia", ovvero l'area della valuta unica più colpita dal credit crunch di questi anni, commenta Frederik Ducrozet, economista di Credit Agricole (PARIS:CAGR).
Ad aggiudicarsi la parte più consistente dei fondi sono state presumibilmente banche spagnole e italiane.
Secondo calcoli Reuters sulla base di indicazioni fornite dagli istituti, le 15 banche italiane che hanno partecipato all'asset quality review hanno raccolto nell'operazione odierna 33,25 miliardi, quasi il 34% dell'importo assegnato oggi.
Nelle due precedenti operazioni, condotte a settembre e dicembre, le banche della zona euro hanno raccolto circa 213 miliardi, una cinquantina dei quali andati al sistema bancario italiano. Circa il 27% dei fondi Tltro finora iniettati nel sistema, dunque, è finito alle banche italiane.
L'asta odierna è la prima delle sei riaperture previste tra quest'anno e il prossimo. I fondi raccolti nelle riaperture hanno un costo dello 0,05%, 10 punti base inferiore rispetto alle prime due operazioni.
La quantità di finanziamenti cui possono attingere le banche nelle riaperture delle aste Tltro è legata alla variazione dei prestiti degli istituti al'economia reale. Quanto più le banche hanno prestato, tanto più alta è la cifra che possono chiedere in riapertura alla Bce.
Credit Agricole stima pari a 57 miliardi di euro il potenziale di fondi disponbili per le banche italiane nelle riaperture, mentre per la Spagna la proiezione è di 115 miliardi di euro.
"Se è improbabile che le banche utilizzino pienamente il potenziale, è verosimile che quest'ultimo diventi più elevato grazie al proseguimento della ripresa dei flussi di credito", spiega Ducrozet.
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