MILANO, 11 agosto (Reuters) - Dopo avere trascorso la prima metà della giornata in territorio positivo, Piazza Affari finisce per allinearsi al clima delle altre borse continentali e va a chiudere abbondantemente in perdita. Gli operatori non vedono però segnali di debolezza strutturale, quanto piuttosto l'impazienza di realizzare i profitti accumulati e il nervosismo fisiologico dopo un rally prolungato.
Il calo è generalizzato fra i vari settori, e se fino a poco prima della chiusura i bancari rappresentavano un'eccezione positiva, abbastanza importante da contenere le perdite complessive rispetto agli altri mercati europei, nelle battute finali anche fra le banche sono poche quelle che resistono alla spinta ribassista.
"Si tratta di una giornata in cui prevale la voglia di vendere, i rialzi sono durati già abbastanza", osserva una trader. "In una giornata così, bastano pochi movimenti importanti, titoli come Eni, Enel, Fiat e Unicredit che scricchiolano anche per correzioni fisiologiche, e il mercato si adegua".
L'indice FTSE MIB <.FTMIB> finisce per cedere l'1,43% a 21.268,51 punti, dopo avere toccato in mattinata il nuovo massimo annuale a 21.778,29 punti. L'indice FTSE AllShare <.FTITLMS> perde l'1,44%, il FTSE MidCap <.FTITMC> lo 0,95%. I volumi, in crescita rispetto a ieri, si attestano sui 2,3 milioni di euro.
* A livello più dettagliato, la debolezza del mercato infiltra anche la relativa oasi dei titoli bancari: dopo i rialzi della mattinata, la maggior parte dei titoli del settore chiude in deciso calo.
La fiducia nei risultati societari riesce ancora a spingere
le quotazioni di UBI BANCA
"Le banche che riportano i risultati il 28 agosto possono ancora riservare novità e quindi attirano l'interesse degli investitori", commenta un trader. "Ubi, che in passato ha dichiarato di non avere in programma il ricorso ai Tremonti bond, fa pensare a una più alta qualità del credito ed è premiata dagli investitori".
* La maglia nera delle giornata va a BUZZI UNICEM
Nello stesso comparto cede il 3% ITALCEMENTI
* Pesano sui deboli indici milanesi anche le emorragie delle
blue chip. Perdono ENI
* Cede l'1,8% FIAT
"Ci sono le dichiarazioni della Merkel a favore di Magna che
sembrano chiudere definitivamente la porta per Opel. E poi c'è
il tonfo di Tofas
* Tra gli altri protagonisti negativi si segnalano ATLANTIA
* Tra le poche società in denaro, insieme ai bancari citati,
spiccano TERNA
* Fra le small e mid cap, balzano a +12,8% PANARIAGROUP