Investing.com – In questa settimana che si prospetta piuttosto intensa, gli investitori avranno degli aggiornamenti di politica economica da diverse banche centrali, prima fra tutte la decisione della Federal Reserve. In calendario anche ulteriori trattative commerciali, il report sull’occupazione USA di luglio, il PIL della zona euro e una serie di report sugli utili, tra cui il colosso produttore dell’iPhone Apple.
Ecco cosa bisogna sapere prima di iniziare la settimana.
1. Decisione del tasso della Federal Reserve
Si prevede che la Federal Reserve decida di tagliare i tassi di interesse per la prima volta dopo più di un decennio questo mercoledì. I mercati si aspettano un taglio di un quarto di punto percentuale, mentre verso la metà del mese le aspettative erano maggiori per un taglio di mezzo punto percentuale.
La banca centrale ha ricevuto più volte delle critiche dal Presidente Donald Trump in merito agli aumenti dei tassi di interesse e alla riduzione del bilancio. Trump ritiene che queste misure stiano ostacolando la crescita.
La riduzione del foglio di bilancio, noto come quantitative tightening, terminerà a settembre e visto che manca solo un mese, perché aspettare? Diversi policimaker della Fed sono restii ad applicare due diversi strumenti di politica monetaria: tassi di interesse e bilancio.
2. Vertici BoE BoJ
In questa settimana intensa per le banche centrali, si prevede che la Banca d’Inghilterra deciderà di tenere i tassi invariati durante il vertice di giovedì, mentre i policy maker attendono che di delinei la situazione della Brexit.
Gli investitori attendono di vedere come la BoE valuterà l’attuale condizione dell’economia e l’eventuale reazione ad una “hard Brexit” sotto il nuovo Primo Ministro Boris Johnson.
La sterlina è scesa più del 5% da maggio, a causa dei timori di una Brexit senza accordo. Johnson, nell asua prima settimana di lavoro, ha già chiesto a Bruxelles di riscrivere l’accordo per l’uscita, promettendo che il 31 ottobre la Gran Bretagna uscirà dall’UE, con o senza accordo.
Per quanto riguarda la Banca del Giappone di prevede una politica invariata, tuttavia la banca potrebbe ribadire l’impegno a mantenere i tassi al minimo. La decisione della BCE della scorsa settimana di lasciare la politica invariata ha regalato alla BoJ una boccata d’aria, in questo clima di grande cautela da parte delle banche centrali.
3. Trattative commerciali
I dialoghi commerciali tra USA e Cina riprenderanno questo martedì, con la visita a Shanghai del
Responsabile per gli scambi commerciali USA Robert Lighthizer ed il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin.
Il Vice Premier Liu He sarà responsabile dei dialoghi per la Cina.
Con la campagna per le elezioni del novembre 2020 non ancora nel vivo e Wall Street ai massimi storici, Trump potrebbe non sentire la pressione a trovare quel “bellissimo grande accordo” al quale ha accennato, ma i mercati vogliono vedere qualcosa.
Il round precedente di dialoghi è collassato a maggio e Trump ha portato i dazi dal 10 al 15% su 200 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina e ha minacciato di portare al 25% i dazi su altri 300 miliardi di dollari di prodotti cinesi.
4. Report sull’occupazione USA
Il Dipartimento per il Lavoro USA rilascerà il report sull’occupazione non agricola relativo al mese di luglio e i dati dovrebbero rivelare un aumento dell’occupazione pari a 160.000 unità questo mese, dopo l’incremento di 224.000 unità a giugno, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 3,6%.
I riflettori saranno puntati in particolare sui dati sulla retribuzione oraria media, che dovrebbe essere salita dello 0,2% su base mensile e del 3,2% su base oraria.
5. Utili
Gli investitori attenderanno una vera e propria raffica di utili questa settimana: 170 aziende dell’indice S&P 500 rilasceranno gli utili trimestrali, tra cui Apple, General Electric (NYSE:GE), Spotify (NYSE:SPOT), Qualcomm (NASDAQ:QCOM), Verizon (NYSE:VZ), General Motors (NYSE:GM) ed ExxonMobil (NYSE:XOM).
Riflettori accesi sugli utili di Apple, con gli investitori che attenderanno di vedere se le vendite sono migliorate in Cina vista la disputa commerciale in corso. Apple ha riportato che le vendite trimestrali sono scese del 5% rispetto allo scorso anno, a causa della crescita debole in Cina dove le vendite di iPhone sono scese del 17%.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters