LONDRA (Reuters) - Il dollaro si conferma ben intonato sul mercato valutario, appena sotto i massimi di venerdì nei confronti dell'euro, grazie alla possibilità concreta di un rialzo dei tassi Usa in dicembre.
Il forte dato sull'occupazione negli Stati Uniti, ampiamente superiore alle stime in ottobre, ha cementato le attese di un intervento restrittivo sui tassi da parte della Fed già nel meeting del mese prossimo, spingendo l'euro/dollaro fino a toccare 1,0704, il livello più basso dalla metà di aprile.
In mattinata il cambio si muove appena sopra i minimi di venerdì, non oltre un picco intraday di 1,0777.
D'altra parte c'è una Bce che nell'ultimo meeting e anche nei giorni successivi, con diversi interventi di esponenti di primo piano, ha segnalato la chiara disponibilità ad intervenire con nuove misure espansive prima di fine 2015, tra cui un nuovo taglio del tasso sui depositi overnight. Tuttavia, come segnalano alcuni operatori, il sensibile deprezzamento registrato dalla valuta unica nei confronti del dollaro negli ultimi giorni potrebbe rendere meno urgente una mossa di Francoforte.
"Più in giù va l'euro/dollaro, meno c'è necessità per la Bce di fare di più" conferma lo strategist di Bnp Paribas Michael Sneyd.
Il biglietto verde continua invece a guadagnare posizioni nei confronti dello yen, col cambio che sale a metà mattinata al massimo da due mesi e mezzo di 123,57.