Lo scenario di base degli esperti di Amundi prevede un accordo che ponga fine alla guerra commerciale Usa-Cina, la ripresa dell’economia globale nella seconda metà dell’anno e banche centrali ancora accomodanti
La decisione dell’amministrazione Trump di introdurre dazi maggiorati sulle importazioni dalla Cina ha riacceso la guerra commerciale tra i due Paesi, ed è destinata a danneggiare sia gli esportatori cinesi che i consumatori statunitensi. E’ vero che sia Washington che Pechino hanno compiuto sforzi concreti per un accordo, ma è altrettanto vero che quella attuale è anche la fase probabilmente più difficile, dal momento che le tematiche da risolvere rappresentano punti critici per entrambi i contendenti.
IMPATTO CONTENUTO SULLA CRESCITA
“In base ai diversi fattori in campo e agli interventi politici”, fanno sapere gli esperti di Amundi, “riteniamo che l’impatto sulla crescita globale e sugli scambi possa rivelarsi non pervasivo e non sembra all’orizzonte uno scenario recessivo assoluto né negli Stati Uniti né in Cina”. Inoltre, mentre il sentiment locale sembra meno fragile rispetto allo scorso anno, le autorità di Pechino risultano più attrezzate per compensare lo shock esterno. Il tutto senza trascurare il fatto che da inizio anno la Federal Reserve ha assunto un tono più accomodante nella politica monetaria...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge