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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 02.07.2018, 11:37
Aggiornato 02.07.2018, 12:22
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 2 luglio:

1. Aumentano le tensioni commerciali USA-Europa

L’Unione Europea minaccia di introdurre nuovi dazi per 300 miliardi di dollari se gli Stati Uniti dovessero procedere con i dazi sulle auto europee.

Il Presidente Donald Trump, che ha più volte criticato l’UE per il surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti e per i dazi più alti all’importazione di auto, la scorsa settimana ha dichiarato che il governo sta completando le ricerche, suggerendo che gli Stati Uniti potrebbero presto intervenire.

L’ultimo sviluppo nell’ambito della crescente guerra commerciale globale arriva solo a pochi giorni dalla decisione degli USA di applicare dazi di 34 miliardi di dollari sulle esportazioni cinesi, annunciata venerdì. Pechino dovrebbe rispondere con dazi sui prodotti USA.

2. Future Dow giù di oltre 100 punti

La settimana inizierà al ribasso a Wall Street, con i future dei titoli azionari USA che puntano a dei cali in apertura, mentre i timori per la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi partner preoccupano gli investitori.

Alle 5:35 ET, i future Dow blue-chip scendono di 155 punti, o dello 0,6%, i future S&P 500 sono in calo di 16 punti, o dello 0,6%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno giù di 50 punti, o dello 0,7%.

Non sono previsti utili di rilievo nel corso della giornata.

I mercati azionari europei sono sotto pressione, con i titoli delle case automobilistiche e delle compagnie minerarie, considerati i più a rischio in una guerra commerciale, che segnano le performance peggiori. Tra gli indici nazionali, il tedesco DAX crolla nei timori per la coalizione della Cancelliera Angela Merkel che pesano sul sentimento.

Le borse cinesi segnano le perdite peggiori in Asia, con la maggior parte dei mercati nella regione in forte ribasso. L’indice Shanghai Composite segna un tonfo del 2,5%, addentrandosi ancora di più in territorio ribassista, mentre lo yuan, dopo aver il mese peggiore mai registrato, continua a scendere contro il dollaro.

3. Aumenta la richiesta di dollaro, giù l’euro

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,3% a 94,50.

La richiesta di dollaro continua ad essere incoraggiata dall’economia USA relativamente forte e dalla prospettiva di un incremento più veloce dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno.

Contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, il biglietto verde è pressoché invariato a 110,80, staccandosi dal massimo di sei settimane di 111,06 della notte.

Sul mercato dei bond, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA scende al 2,83%.

Per quanto riguarda i dati USA, per oggi sono previsti i dati manifatturieri dell’ISM relativi a giugno ed il report sulle spese edilizie di maggio, entrambi alle 10 ET.

Intanto, l’euro è andato sotto pressione quando il Ministro dell’Interno tedesco ha proposto di dimettersi per via degli scontri sulla politica di immigrazione, mettendo in dubbio il futuro del governo di coalizione della Cancelliera Angela Merkel.

Nel frattempo, il peso messicano guadagna terreno dopo che il candidato di sinistra Andres Manuel Lopez Obrador ha vinto le elezioni presidenziali del paese ieri, con un ampio margine che potrebbe fargli ottenere una maggioranza al Congresso.

4. Greggio in calo dopo il tweet di Trump sull’aumento della produzione saudita

I future del greggio sono crollati quando il Presidente USA Donald Trump ha sorpreso i trader annunciando un accordo improvvisato con l’Arabia Saudita per aggiungere altre scorte su un mercato del greggio dove stanno diminuendo sempre di più.

In un tweet di sabato mattina, Trump ha affermato che il re saudita Salman avrebbe accolto la sua richiesta di aumentare la produzione petrolifera “forse anche fino a” 2 milioni di barili al giorno per compensare il calo delle scorte di Iran e Venezuela.

I future del riferimento internazionale Brent crollano di 75 centesimi, o dell’1%, a 78,48 dollari al barile, mentre i future del greggio USA sul New York Mercantile Exchange scendono di 37 centesimi, o dello 0,5%, a 73,78 dollari.

5. Gli indici manifatturieri PMI globali perdono lo slancio

Le letture deludenti sull’attività manifatturiera emerse da Europa e Cina hanno alimentato il clima di bassa propensione al rischio, rappresentando un segnale preoccupante del fatto che la politica protezionista del “Prima l’America” del governo Trump possa pesare sulla crescita globale.

La crescita industriale della zona euro è rallentata al minimo di 18 mesi a giugno, scendendo per il sesto mese consecutivo, secondo il sondaggio. La crescita dei nuovi ordinativi ha visto una flessione al minimo di quasi due anni, nei timori per le barriere commerciali e per il loro impatto sull’attività economica generale.

Nel Regno Unito, le fabbriche hanno mantenuto un tasso di crescita stabile a giugno ma le preoccupazioni per il commercio globale e la Brexit hanno pesato sulla fiducia sulle prospettive facendola scendere al minimo di sette mesi.

Nel frattempo, la crescita del settore manifatturiero cinese si è indebolita a giugno, con le aziende che si ritrovano ad affrontare l’aumento dei costi alla produzione e il calo degli ordinativi di esportazione mentre infuria il conflitto commerciale con gli Stati Uniti, secondo una ricerca privata. I dati mostrano che i nuovi ordinativi di esportazioni hanno registrato una contrazione per il terzo mese consecutivo e del massimo in due anni.

Investitori e trader temono che la minaccia di un aumento dei dazi USA e le contromisure adottate dagli altri paesi possano mettere a repentaglio il raro periodo di crescita globale sincronizzata.

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