Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 12 settembre:
1. Continua l’impennata delle borse globali a nuovi massimi storici
I titoli azionari globali continuano a registrare nuovi massimi storici, con gli investitori che tirano un sospiro di sollievo grazie alla riduzione dei timori per la Corea del Nord ed al fatto che le peggiori previsioni per l’uragano Irma non si sono avverate.
Le borse asiatiche segnano il massimo dalla fine del 2007, con i riferimenti a Tokyo, Seoul e Shanghai che hanno chiuso al rialzo.
In Europa, le borse sono positive negli scambi di metà mattina: quasi tutte le principali borse nella regione sono in verde.
Intanto, i future USA puntano ad un’apertura in salita a Wall Street, dopo che ieri l’indice S&P 500 è schizzato al massimo storico, con i principali indici in salita tra lo 0,1% e lo 0,2%.
2. La Apple svelerà l’iPhone X
I riflettori saranno puntati sulla Apple (NASDAQ:AAPL) che svelerà il suo nuovo smartphone di fascia alta, che dovrebbe chiamarsi iPhone X, nell’ultimo dei suoi eventi di lancio.
Secondo le voci, il nuovo telefono, che potrebbe costare 1.200 dollari, avrà un display edge-to-edge con molti più colori e il riconoscimento facciale.
Potrebbero essere presentati anche altri due modelli, che dovrebbero chiamarsi iPhone 8 e iPhone 8 Plus.
Oltre ai nuovi smartphone, la Apple dovrebbe lanciare altri prodotti, come l’HomePod, nonché un nuovo aggiornamento dell’Apple Watch e la Apple TV con una risoluzione più alta.
L’evento sensazionale si terrà allo Steve Jobs Theater nel nuovo campus “spaceship” dello Apple Park.
Il titolo di Apple, che ha chiuso con un balzo di quasi il 2% ieri, schizza dell’1,2% negli scambi pre-market.
3. Continua a scendere la richiesta di investimenti rifugio
Gli investitori continuano a preferire asset rischiosi e vendere quelli rifugio come oro, yen giapponese e bond sovrani.
Il prezzo del metallo prezioso scende dello 0,4% a 1.331,18 dollari l’oncia troy, dopo essere crollato dell’1,2% ieri, il calo giornaliero maggiore dall’inizio di luglio, ben al di sotto del massimo di un anno di 1.362,40 dollari di venerdì scorso.
Intanto, il dollaro sale dello 0,3% contro lo yen a 109,73, dopo essere schizzato dell’1,4% ieri, l’impennata giornaliera più alta da metà gennaio, staccandosi dal minimo di 10 mesi di 107,32 registrato venerdì scorso.
Gli investitori hanno ridotto anche gli acquisti di bond globali, facendo salire per il secondo giorno di fila il rendimento dei Buoni del Tesoro USA e dei Bund tedeschi.
4. Impennata della sterlina, l’inflazione in G.B. schizza al massimo di 5 anni
L’indice dei prezzi al consumo britannico ad agosto è rimbalzato del 2,9% rispetto allo scorso anno, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico, toccando il massimo di oltre cinque anni. Gli economisti si aspettavano un aumento al 2,8% il mese scorso dal 2,6% di luglio.
Anche l’inflazione core è salita più del previsto, raggiungendo il 2,7%, il massimo dal 2011.
I dati alimentano le speculazioni che la Banca d’Inghilterra possa essere più interventista sui tassi di interesse in occasione del vertice di politica monetaria di questa settimana.
La sterlina sale contro il dollaro, su dello 0,7% a 1,3250, dopo essere schizzata al massimo di un anno di 1,3283 all’inizio della seduta (GBP/USD).
5. Greggio in calo, riflettori sui dati sulle scorte USA
Il prezzo del greggio scende, gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per capire quale sia stato l’impatto degli uragani Harvey e Irma sulle scorte e la richiesta.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un aumento di 2,3 milioni di barili.
I future del greggio USA scendono di 23 centesimi, o dello 0,5%, a 47,84 dollari al barile, mentre il Brent, il riferimento per il greggio al di fuori degli Stati Uniti, è in calo di 25 centesimi a 53,58 dollari.
Oltre ai dati sulle scorte, gli investitori seguiranno da vicino il report mensile dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio per valutare i livelli globali delle scorte e della domanda. Dai dati emergerà se il mercato del greggio si sta riequilibrando.