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Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Pubblicato 10.01.2018, 12:07
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 10 gennaio:

1. Avvertimenti di un mercato dei bond ribassista

Il guru dei bond Bill Gross dopo la chiusura dei mercati ieri ha avvertito che è “confermato” un mercato dei bond ribassista dal momento che sia i Buoni del Tesoro a 5 anni che quelli a 10 anni hanno superato le linee di trend a 25 anni a lungo termine.

La riduzione degli acquisti di bond da parte della Banca del Giappone ha causato un’ondata sui mercati dei debiti sovrani con gli investitori che iniziano a temere che le banche centrali globali siano pronte a ridurre gli acquisti, segnale di un imminente calo dei prezzi. Il rendimento dei bond ha un andamento inverso rispetto al prezzo.

Il rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni ha toccato il massimo intraday del 2,593% negli scambi di questo mercoledì mattina.

In vista di un’asta di 20 miliardi di dollari di Buoni del Tesoro USA a 10 anni nella riapertura nel corso della giornata, il rendimento dei bond a 10 anni si stacca dal massimo intraday ma resta stabile al 2,586% alle 6:03 ET (11:03 GMT).

2. Si ferma l’impennata delle borse globali

Dopo un’altra chiusura positiva a Wall Street ieri, con l’indice S&P 500 che registra l’inizio di anno migliore dal 1987, i future USA finalmente sembrano riprendere fiato, con i trader in attesa dell’inizio non ufficiale della stagione degli utili del quarto trimestre con la pubblicazione dei report di Wells Fargo (NYSE:WFC) e JPMorgan (NYSE:JPM) venerdì. Alle 6:03 ET (11:03 GMT), i future Dow blue-chip scendono di 119 punti, o dello 0,47%, i future S&P 500 vanno giù di 12 punti, o dello 0,43% mentre i future Nasdaq 100 sono in calo di 38 punti, o dello 0,57%.

Intanto, anche le borse europee dimostrano cautela con l’inizio della stagione degli utili e la stanchezza dei compratori che sembra pesare sulle piazze. Alle 6:05 ET (11:05 GMT), il riferimento europeo Euro Stoxx 50 scende dello 0,56%, l’indice DAX segna -0,79%, mentre il londinese FTSE 100 è in calo dello 0,10%.

I mercati azionari asiatici si staccano dai massimi storici del 2007, con gi investitori che bloccano i profitti sui titoli high-tech.

3. Greggio al massimo di 3 anni in attesa delle scorte USA

Il prezzo del greggio schizza al massimo di tre anni questo mercoledì, la fiducia nella capacità dell’OPEC di tagliare la produzione ed i segnali ottimistici sulla domanda globale incoraggiano il sentimento rialzista nell’oro nero.

Tuttavia, gli osservatori continueranno a tenere d’occhio la produzione di petrolio da scisto USA nei timori che l’aumento della produzione possa vanificare gli sforzi dell’OPEC di riportare in equilibrio i mercati globali.

Contribuiscono a supportare i prezzi i dati di ieri dell’American Petroleum Institute, secondo cui le scorte di greggio sono diminuite di 11,2 milioni di barili nella settimana terminata il 5 gennaio, contro le previsioni di un calo di 3,9 milioni di barili.

I trader attendono i dati settimanali sulle scorte di greggio USA della U.S. Energy Information Administration, previsti nel corso della giornata, tra le previsioni di una riduzione di 3,9 milioni di barili.

I future del greggio USA salgono dello 0,71% a 63,41 dollari alle 6:05 ET (11:05 GMT), mentre il greggio Brent va su dello 0,38% a 69,09 dollari. Il riferimento USA si stacca dal massimo intraday di 63,56 dollari, un livello che non si registrava dal dicembre 2014.

4. Il dollaro segna il minimo di 6 settimane contro lo yen dopo la decisione della BoJ

Il dollaro continua a scendere contro lo yen questo mercoledì, dopo che la Banca del Giappone ha ridotto gli acquisti di bond nella seduta precedente, alimentando le speculazioni che possa iniziare a ridimensionare lo stimolo monetario nel corso dell’anno.

Sebbene molti economisti prevedano che la BoJ mantenga invariati sia i tassi a breve termine che l’obiettivo del rendimento dei bond a 10 anni almeno fino al secondo semestre del 2019, mentre molti esperti ritengono che la banca centrale nipponica non inizierà a ridimensionare lo stimolo prima della fine del 2018 o anche dopo, la notizia della possibilità della cancellazione dello stimolo ha spinto lo yen.

Alle 6:06 ET (11:06 GMT), il cambio USD/JPY crolla dell’1,13% a 111,38, il minimo dal 28 novembre.

5. Il Regno Unito moltiplica gli sforzi per garantire un accordo Brexit sui servizi finanziari

Il ministro delle finanze britannico Philip Hammond ed il segretario della Brexit David Davis si trovano in Germania questo mercoledì nella speranza di convincere i leader economici del paese a fare pressione sui rappresentanti dell’Unione Europea affinché venga stretto un accordo per garantire il futuro dei servizi finanziari britannici.

I politici inglesi avvertono che un approccio integrato al settore bancario sarà vitale quando il Regno Unito lascerà il blocco economico, suggerendo che la mancanza di un accordo lascerebbe all’Europa la possibilità di una replica della crisi finanziaria della zona euro.

In un articolo congiunto pubblicato sui giornali tedeschi, Hammond e Davis affermano che “la crisi finanziaria globale del 2008 ha dimostrato quanto siano fondamentali i servizi finanziari per l’economia reale e quanto facilmente il contagio possa diffondersi da un’economia all’altra senza protezioni globali e regionali”.

Hanno espresso la loro opinione secondo cui il Regno Unito “supporta la collaborazione all’interno del settore bancario europeo, piuttosto che spingerlo ad una frammentazione”.

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