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Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Pubblicato 04.07.2018, 11:22
Aggiornato 04.07.2018, 12:39
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 4 luglio:

1. I mercati USA festeggiano la festa dell’Indipendenza

I volumi degli scambi rimarranno limitati, con i mercati finanziari USA chiusi per la festa dell’Indipendenza.

La borsa di New York resterà chiusa. Anche i mercati dei titoli a reddito fisso saranno chiusi.

Intanto, il Globex del CME Group, legato ad opzioni e piazze di future, avrà solo delle interruzioni parziali al suo programma normale. Secondo la compagnia, i mercati del greggio e degli energetici chiuderanno alle 13:00 ET per poi riaprire cinque ore dopo, alle 18 ET.

Le altre borse globali funzioneranno normalmente.

Anche i mercati del forex sono attivi, sebbene gli scambi siano più ridotti del normale.

2. Prosegue lo scontro commerciale USA-Cina

I dazi cinesi su 34 miliardi di dollari di beni USA entreranno in vigore a mezzanotte di venerdì, ora di Pechino, secondo quanto riferito a Reuters da una fonte informata dei fatti, mentre si inaspriscono le tensioni commerciali tra le due potenze economiche mondiali.

Anche i dazi del governo Trump su 34 miliardi di dollari di prodotti cinesi sono previsti per venerdì ma, per via del fuso orario, quelli applicati dalla Cina saranno introdotti 12 ore prima.

Washington e Pechino sembrano sempre più vicini ad un aperto conflitto commerciale dopo diversi tentativi di negoziati che non sono riusciti a risolvere le lamentele USA sulle politiche industriali cinesi, la mancanza di accesso in Cina e 375 miliardi di dollari di deficit commerciale negli USA.

Ieri, un tribunale cinese ha temporaneamente vietato a Micron Technology (NASDAQ:MU) di vendere 26 prodotti di chip nel paese, con una sentenza per l’infrazione di un brevetto con la United Microelectronics Corp (UMC) di Taiwan.

Questo è successo dopo che il governo USA ha deciso di impedire a China Mobile di offrire servizi sul mercato delle telecomunicazioni statunitense, per via di rischi per la sicurezza nazionale.

3. La paura di una guerra commerciale trascina al ribasso i titoli mondiali

Le borse globali sono in calo, con i timori per lo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina che fa rimanere cauti i compratori.

Le borse cinesi segnano le perdite peggiori in Asia, con la maggior parte dei mercati nella regione in forte ribasso. L’indice Shanghai Composite è crollato di un altro 1%, continuando ad addentrarsi in territorio ribassista.

Le borse europee sono in lieve calo, con la maggior parte dei settori e dei titoli azionari in territorio negativo. I titoli tech segnano le perdite peggiori, sulla scia della discesa dei titoli dei produttori di chip USA nella notte quando a Micron è stata vietata la vendita di prodotti in Cina.

I principali indici USA hanno diminuito i guadagni chiudendo la seduta ridotta di ieri in territorio negativo, con i titoli tech sotto pressione.

4. Yuan stabile contro il dollaro

Lo yuan cinese segna una ripresa dal minimo di 11 mesi dopo l’intervento di ieri della banca centrale cinese per calmare i mercati finanziari.

La moneta cinese sale a 6,6274 (USD/CNY) dopo che il Governatore della Banca Popolare cinese Yi Gang ha dichiarato che sta “prestando attenzione” alle “recenti oscillazioni sui mercati forex”.

Ieri lo yuan è sceso sotto il livello di 6,70, dove trader ed analisti prevedevano un intervento da parte della banca centrale.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 94,40.

Nel frattempo, la sterlina sale in seguito ai dati che hanno mostrato che il settore dei servizi britannico il mese scorso è cresciuto al tasso più veloce da ottobre, segnale che l’economia potrebbe essere abbastanza forte da consentire alla Banca d’Inghilterra di alzare i tassi di interesse il mese prossimo.

5. Il prezzo del greggio sale, si riducono le scorte USA

Il prezzo del greggio è in salita, spinto dalla notizia di un calo delle scorte statunitensi.

I future del greggio West Texas Intermediate si attestano a 74,05 dollari al barile, dopo aver superato i 75 dollari per la prima volta in più di tre anni ieri.

I future del greggio Brent sono scambiati a 77,95 dollari al barile, su di 16 centesimi rispetto all’ultima chiusura.

Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 4,5 milioni di barili la scorsa settimana.

I dati hanno mostrato anche che le scorte di benzina sono diminuite di 3,1 milioni di barili, mentre quelle di prodotti raffinati hanno segnato un calo di 438.000 barili.

I dati della Energy Information Administration saranno pubblicati domani, con un giorno di ritardo per via della festa dell’Indipendenza.

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