Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 16 marzo:
1. Trambusto politico e preparativi per i dazi al centro della scena
Il fermento politico alla Casa Bianca continua a dominare l’attenzione dei mercati, dopo la notizia del Washington Post secondo cui il consigliere della sicurezza nazionale H.R. McCaster sarà il prossimo ad essere rimpiazzato.
La notizia ha inizialmente spinto al ribasso i future USA, sebbene fossero alte le aspettative che fosse solo questione di tempo prima che McCaster, che appoggiava l’ormai ex consigliere economico Gary Cohn contro i dazi del Presidente Donald Trump su alluminio e acciaio, venisse silurato.
Tuttavia, la portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders ha poi smentito la notizia dopo aver parlato sia con il Presidente che con McMaster.
“Contrariamente alle voci di corridoio, i due hanno un buon rapporto lavorativo e non sono previste variazioni al Consiglio per la Sicurezza Nazionale”, ha affermato.
I timori che i piani di Trump per l’introduzione di dazi possano scatenare una guerra commerciale globale hanno reso gli operatori dei mercati cauti in attesa delle reazioni in tutto il mondo.
Tra le ultime notizie, la Commissione Europea, secondo F.A.Z, avrebbe messo in guardia i membri UE dall’essere “troppo ottimisti” di poter ricevere un’esenzione dai dazi USA su acciaio e alluminio.
Nell’articolo si legge che la Commissaria commerciale europea Cecilia Malmstrom starebbe cercando di incontrare il Segretario al Commercio USA Wilbur Ross per discutere della questione.
2. Una serie di dati influirà sugli scambi
I trader seguiranno una raffica di dati previsti per questo venerdì, preparandosi alla decisione di politica monetaria della Federal Reserve della prossima settimana.
Gli investitori si focalizzeranno sulla lettura preliminare dell’indice sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan relativa al mese di marzo e prevista alle 10:00 ET (14:00 GMT).
Saranno pubblicati inoltre i dati sul settore immobiliare, in particolare le concessioni edilizie e le nuove costruzioni del mese di febbraio, oltre alla produzione industriale per lo stesso mese ed al report JOLTS relativo al primo mese dell’anno.
3. Borse USA poco mosse
Nonostante la chiusura mista del giorno prima, con l’indice Dow che ha recuperato parte delle perdite causate dai timori di questa settimana per una guerra commerciale, i future USA puntano ad un’apertura invariata questo venerdì, mentre gli investitori iniziano a concentrarsi sull’annuncio di politica monetaria della Fed della prossima settimana. Alle 5:51 ET (9:51 GMT) i future Dow blue chip scendono di 16 punti, o dello 0,06%, i future S&P 500 vanno su di un punto, o dello 0,03% mentre i future Nasdaq 100 sono in calo di 2 punti, o dello 0,02%.
Intanto, le borse europee sono al rialzo questo venerdì, supportate dalle notizie su fusioni e acquisizioni, sebbene l’indice paneuropeo Stoxx 600 sia ancora destinato a segnare lievi perdite settimanali per via dei timori per una guerra commerciale.
I mercati asiatici hanno chiuso in territorio negativo questa mattina, le voci circa il possibile licenziamento di McCaster hanno ridotto la propensione al rischio mentre i timori per il commercio globale hanno convinto gli investitori a restare cauti.
4. I Buoni del Tesoro USA posseduti dalla Cina scendono al minimo di 8 mesi
I Buoni del Tesoro USA di proprietà della Cina scendono al minimo da luglio nei timori che il possibile aumento dell’inflazione possa convincere la Fed ad accelerare gli aumenti dei tassi di interesse.
Il portafoglio cinese di bond USA si è ridotto a 1,17 mila miliardi di dollari a gennaio dagli 1,18 mila miliardi del mese prima, secondo un report del Dipartimento per il Tesoro rilasciato ieri.
La Cina resta il principale possessore di debiti USA, seguita dal Giappone che, secondo il Dipartimento per il Tesoro, ne possiede 1,07 mila miliardi di dollari.
5. Il greggio si avvia a segnare una perdita settimanale, pesano i timori per la produzione
Anche se il prezzo del greggio è salito nei primi scambi di questo venerdì, si avvia comunque a registrare una perdita settimanale dal momento che persistono le preoccupazioni per l’eccesso delle scorte globali per via dell’incessante aumento della produzione statunitense.
I future del greggio USA salgono dello 0,31% a 61,38 dollari alle 5:51 ET (9:51 GMT), mentre il greggio Brent sale dello 0,20% a 65,25 dollari.
Nonostante i rialzi, il riferimento USA segnerà un crollo settimanale di circa l’1%, mentre il Brent scenderà dello 0,3%.
Malgrado l’accordo dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio per ridurre la produzione quest’anno, l’aumento della produzione di scisto statunitense sembra aver vanificato gli sforzi compiuti per riportare il mercato in equilibrio.
Dal report mensile del cartello di questa settimana emerge che le scorte non-OPEC aumenteranno a circa 1,60 milioni di barili al giorno quest’anno, contro gli 1,40 milioni stimati in precedenza.