Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 24 maggio.
1. La guerra commerciale diventa guerra di valute
Gli Stati Uniti hanno lanciato un velato avvertimento alla Cina chiedendo di non svalutare la sua moneta come misura per compensare i danni ai suoi esportatori derivanti dai dazi USA.
Il Dipartimento per il Commercio USA ieri sera ha infatti pubblicato un avviso di “proposta di legge” che consentirebbe al governo di punire quei paesi che “agiscono per svalutare la propria moneta in relazione al dollaro, con un incentivo per le proprie esportazioni”.
Lo yuan si è stabilizzato nelle ultime sedute dopo essere sceso ad una serie di nuovi minimi per il 2019 con l’aumento dello scontro commerciale. Ha chiuso a 6,9009 contro il dollaro ieri negli scambi della Cina continentale, mentre lo yuan offshore si è attestato a 6,9184.
2. I mercati si aspettano un taglio dei tassi della Fed
Tutti i Buoni del Tesoro di riferimento fino a 10 anni sono ora scambiati al di sotto del tasso dei fondi Fed del 2,25%-2,50%. I bond a 10 anni, di riferimento, rendono il 2,33%, dopo essere scesi sotto il 2,3% per la prima volta dall’ottobre 2017 ieri.
Invece, i bond a tre mesi, strettamente legati ai tassi di interesse ufficiali della Fed, si attestano al 2,38%.
3. Wall Street punta ad una ripresa
Le borse mirano ad una ripresa dalle perdite di ieri in apertura oggi, dopo che il Presidente Donald Trump ha abbassato i toni contro Huawei.
Alle 5:45 ET, i future S&P 500 salgono di 15 punti, i future Dow sono in salita di 133 punti, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 38 punti. Per tutti e tre si tratta di un rialzo dello 0,5%, poco meno della metà di quanto perso durante il crollo di ieri.
Sia il Fondo Monetario Internazionale che la Federal Reserve di New York ieri hanno avvertito che il crescente scontro commerciale rappresenta una minaccia per la crescita e gli standard di vita, con i sondaggi della Fed ad indicare che l’ultimo round di aumenti dei dazi lascerà le famiglie medie con 831 dollari l’anno in meno.
4. Il rimbalzo del gatto morto del greggio
I prezzi del greggio si sono stabilizzati dopo la giornata peggiore di quest’anno.
I future del greggio USA balzano dell’1,2% a 58,69 dollari al barile, così come il Brent, il riferimento internazionale, che tocca i 68,56 dollari al barile.
Si tratta solo di una modesta ripresa dal tonfo del 6% di ieri, che ha portato i prezzi ai minimi da metà marzo.
Il selloff arriva poche settimane prima che l’OPEC, la Russia ed altri paesi prendano una decisione sull’eventualità di prorogare o meno l’attuale accordo sui tagli alla produzione che scadrà a fine giugno.
5. May esce di scena; più probabile ora una hard Brexit
Il Primo Ministro britannico Theresa May ha confermato che si dimetterà il 7 giugno dopo aver tentato per tre anni, senza successo, di trovare un accordo per la Brexit.
La sterlina è salita di oltre mezzo centesimo sulla notizia, ma resta al di sotto degli 1,2700 dollari, limitata dalla consapevolezza che il prossimo leader del partito Conservatore probabilmente sarà qualcuno dell’ala più aggressiva del partito a favore della Brexit. La sterlina si è in genere indebolita ogni qualvolta sono aumentate le probabilità di una “hard Brexit”.