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Le cinque cose da seguire sul calendario economico questa settimana

Pubblicato 17.06.2018, 11:33
Aggiornato 17.06.2018, 11:33
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sul calendario economico questa settimana

Investing.com - Questa settimana gli operatori dei mercati si concentreranno sugli aggiornamenti riguardanti le tensioni commerciali internazionali, dopo l’annuncio da parte dell’amministrazione Trump di nuovi dazi per 50 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi, e la risposta di Pechino che minaccia di rispondere a dovere.

I mercati finanziari attenderanno anche il "Forum on Central Banking" della BCE che si terrà in Portogallo questa settimana, durante in quale interverranno i vertici delle banche centrali di Europa, Stati Uniti e Giappone.

Sempre restando in tema di banche centrali, si attende la decisione del tasso della Banca d’Inghilterra, che si prevede manterrà la politica invariata ma che potrebbe fornire indicazioni sul vertice di agosto, durante il quale i mercato danno al 50% la possibilità di un aumento dei tassi.

Gli operatori dei mercati si concentreranno anche sui dati preliminari riguardanti l’inflazione della zona euro, alla ricerca di indicazioni sulla riduzione dei programmi di acquisti in corso.

I mercati energetici si concentreranno sul vertice OPEC per capire se i principali produttori intendono aumentare la produzione.

In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista dei cinque principali eventi che potrebbero influenzare i mercati.

1. Tensioni commerciali tra USA e Cina

Gli investitori restano con il fiato sospeso dopo l’annuncio di venerdì di Trump sull’applicazione di nuovi dazi per 50 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi, che ha spinto Pechino a minacciare di applicare provvedimenti simili.

Trump ha elencato circa 800 bene importati dalla Cina ai quali saranno applicati dazi per il 25% a partire dal 6 luglio, automobili incluse: l’ultima mossa di un Presidente USA che oramai combatte con i suoi stessi alleati.

Il ministro per il Commercio cinese ha risposto che Pechino risponderà con dazi “della stessa entità” e che ogni accordo commerciale precedentemente stabilito con Trump sarà “annullato”. L’agenzia di stampa ufficiale cinese ha dichiarato che la Cina applicherà dazi del 25% su 659 prodotti statunitensi, tra cui a titolo di esempio, soia, auto e frutti di mare.

Trump ha dichiarato che gli USA applicheranno ulteriori dazi se la Cina dovesse reagire così.

Washington e Pechino sembrano sempre più vicini ad un aperto conflitto commerciale dopo diversi tentativi di negoziati che non sono riusciti a risolvere le lamentele USA sulle politiche industriali cinesi, la mancanza di accesso in Cina e 375 miliardi di dollari di deficit commerciale negli USA.

2. Forum delle banche centrali della BCE


Il quinto “Forum on Central Banking” della BCE si terrà questa settimana a Sintra, in Portogallo, da lunedì a mercoledì.

Il forum sarà centrato su prezzo e salari nelle economie sviluppate.

Nei tre giorni di discussioni circa 150 tra governatori di banche centrali, accademici, giornalisti finanziari e rappresentati dei mercati finanziari si scambieranno opinioni sulle attuali problematiche e tratteranno l’argomento chiave con una prospettiva a lungo termine.

I riflettori saranno accesi sugli interventi di mercoledì del Presidente della BCE Mario Draghi, del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell e del Governatore della Banca del Giappone (BoJ) Haruhiko Kuroda.

Venerdì scorso la BoJ ha lasciato la politica invariata ed ha offerto una visione più debole dell’inflazione rispetto ad aprile, indicando che la banca non ha fretta di ritirare il massiccio programma di stimolo.

La BCE giovedì ha indicato che non alzerà i tassi prima dell’estate 2019. Le dichiarazioni inaspettatamente caute hanno raffreddato l’entusiasmo per il previsto ritiro del programma di stimolo entro la fine dell’anno.

Mercoledì, la Fed ha invece aumentato i tassi di interesse per la seconda volta nel corso dell’anno, ed ha indicato ben due ulteriori aumenti prima della fine dell’anno, contro le previsioni di un solo ulteriore aumento.

3. Decisione della Banca d’Inghilterra

La Banca d’Inghilterra rilascerà la decisione del tasso e secondo gran parte degli analisti, la banca lascerà la politica invariata; l’attenzione è rivolta sulle eventuali indicazioni per i futuri aumenti nel 2018.

È attesa una decisione alle 1200GMT (8:00AM ET) di giovedì, ma non ci saranno conferenza stampa; tuttavia, il Governatore della BoE Mark Carney terrà un discorso la stessa sera durante la cena annuale tra i banchieri di Mansion House a Londra.

Un sondaggio Reuters condotto questo mese tra gli economisti ha mostrato che si prevede un aumento dei tassi ad agosto, tuttavia si attendono segnali di conferma di ripresa dell’economia dopo il rallentamento registrato a inizio anno.

La BoE vuole essere certa che l’economia sia uscita dalla fase di quasi stagnazione registrata all’inizio dell’anno, prima di andare avanti con il secondo aumento dei tassi applicato dopo la crisi finanziaria globale.

I mercati finanziari danno al 50% la possibilità di un aumento dei tassi ad agosto, insieme al rilascio delle previsioni riviste.

4. Indice PMI flash per la zona euro

La zona euro pubblicherà i dati preliminari sull’attività manifatturiera e su quella del settore dei servizi alle 09:00GMT (4:00AM ET) di mercoledì, nelle aspettative di un modesto calo a 53,9, la lettura peggiore degli ultimi due anni.

Prima dei dati PMI della zona euro, Francia e Germania rilasceranno i loro report rispettivamente alle 07:00GMT e 07:30GMT.

5. Vertice OPEC

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) si incontrerà presso la sede di Vienna insieme al paese non membro dell’OPEC, la Russia, questo giovedì e venerdì per discutere della politica di produzione.

Secondo gran parte degli analisti, il cartello petrolifero potrebbe decidere di intervenire sull’accordo che ha portato un calo della produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno negli ultimi 18 mesi.

La Russia starebbe spingendo per portare i tagli a un milione di barili al giorno. Tuttavia, l’Arabia Saudita preferirebbe effettuare un riduzione minore per evitare che i prezzi scendano troppo.

In ogni caso, non tutti i produttori OPEC sono d’accordo. Iran, Venezuela e Iraq hanno dichiarato che la situazione dei tagli dovrebbe rimanere inalterata.

I prezzi del petrolio sono crollati del 4% venerdì, in vista di un aumento della produzione globale.

Resta aggiornato su tutti gli eventi economici di questa settimana consultando il nostro calendario: http://it.investing.com/economic-calendar/

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