di Giuseppe Fonte e Angelo Amante
ROMA (Reuters) - Il governo ha alzato al 2,4% del Pil il deficit nei prossimi tre anni: alla fine di uno scontro durissimo Lega e M5s hanno prevalso sul ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che rimane in carica nonostante le ricorrenti ipotesi di dimissioni.
Compromettendo l'impegno dell'Italia a ridurre il rapporto debito/pil, i nuovi obiettivi pongono l'Italia in contrasto con la Commissione europea e rischiano di innescare una reazione negativa dei mercati finanziari.
Tria avrebbe voluto mantenere l'indebitamento netto a 1,6% o comunque sotto il 2% nel 2019. Lega e M5s hanno però spinto sulla leva del deficit, a caccia di risorse con cui finanziare le costose promesse fatte in campagna elettorale.
I vice premier nonché leader della maggioranza, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, hanno formalizzato "l'accordo raggiunto con tutto il governo" ieri sera alle 21,30, mentre parlamentari e sostenitori del Movimento 5 stelle affluivano esultando fuori da Palazzo Chigi.
"Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l'Italia", ha detto Di Maio.
La presidenza del consiglio non ha diffuso il quadro programmatico di finanza pubblica, contenuto nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza.
I target di deficit, riferiti da tre fonti governative, sono stati ufficializzati dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Tria resterà al suo posto, hanno assicurato sia Di Maio sia l'ufficio stampa del Tesoro.
M5s incassa i 10 miliardi chiesti per il reddito di cittadinanza, le pensioni minime a 780 euro e un fondo da 1,5 miliardi per i risparmiatori truffati dalle banche.
La Lega ottiene l'imposta sostitutiva al 15% "per più di un milione di lavoratori" con partite Iva, il taglio dell'Ires alle aziende che reinvestono gli utili e assumono personale, la sanatoria sulle cartelle di Equitalia (nota come 'pace fiscale') e "investimenti per scuole, strade e comuni".
Il superamento della legge Fornero assicura "il diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei giovani", ha detto Salvini.
Il governo conferma inoltre l'impegno a sterilizzare gli aumenti di Iva e accise nel 2019, le cosiddette clausole di salvaguardia.
I rendimenti dei Btp sul mercato hanno incominciato a salire da giugno, quando si è insediato il nuovo governo, nel timore che il già alto debito pubblico italiano possa tornare a crescere in termini di Pil.
Secondo Assiom-Forex, un deficit al 2,4% spingerà lo spread di rendimento tra Btp e Bund decennali a 300 punti base, con la concreta possibilità di raggiungere quota 400.
"I mercati fino ad oggi hanno creduto che Tria potesse tenere sotto controllo la maggioranza, un'assunzione che si sta sgretolando", ha commentato Francesco Galietti di Policy sonar.
Il 26 ottobre è atteso il giudizio di Standard & Poor's. Moody's si esprimerà entro fine ottobre. Il rating di S&P è attualmente pari a BBB con outlook stabile. Moody's valuta la Repubblica italiana a Baa2, sotto osservazione per un eventuale declassamento.