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Nessun referendum. Hard Brexit? Perché nessuno si fida più di May

Pubblicato 22.05.2019, 10:43
© Reuters.  Non ci sarà un referendum. Hard Brexit? Perché nessuno si fida più di May
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Versione originale di Di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com

Investing.com - Mercati europei misti dopo il rimbalzo di ieri (rafforzato dalla tregua di 3 mesi di Trump sul veto di Huawei). I trader sono ancora in attesa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, a cui si era aggiunto il nuovo annuncio di ieri pomeriggio del primo ministro britannico Theresa May sulla possibilità di tenere un secondo referendum sulla Brexit se la sua proposta di nuovo accordo viene approvata.

"Con l’obiettivo di farsi approvare dai parlamentari il suo accordo sulla Brexit, il primo ministro May ha incluso nella proposta legislativa la possibilità per il Parlamento di decidere sulla permanenza nell'unione doganale e la possibilità per i membri della camera dei comuni di decidere se sia necessario un referendum, in cui i cittadini voterebbero sull'approvazione della legge Brexit e di determinare se è necessaria una consultazione prima di attuare il divorzio", spiegano in Banca March”.

Una proposta che, secondo Renta 4, "sarà votata per la quarta volta durante la prima settimana di giugno, anche se il Labor Party ha già annunciato che non la sosterrà”.

"Il nuovo accordo di Theresa May è solo una posizione politica per due grandi partiti, che stanno fallendo. Non significa nient'altro che un eventuale nuovo governo, ma instabile, nei prossimi mesi. Non significa una Brexit più morbida o una risoluzione rapida", dice Helen Thomas, CEO della società di consulenza Blonde Money di Oxford.

Gli analisti di Link Securities sono dello stesso parere, e descrivono la Brexit come "surrealista". "E' un altro fattore di rischio che è stato 'un po’ trascurato' dagli investitori nelle ultime settimane, ma riteniamo che stia arrecando molti danni all'economia dell'Eurozona, condizionando negativamente le decisioni di investimento delle imprese e i consumi dei cittadini", dicono.

Non solo gli analisti diffidano del nuovo piano di May, ma anche le grandi banche d'investimento non credono che avrà successo. Infatti, JP Morgan (NYSE:JPM) aumenta le probabilità di una Brexit dura dal 15% al 25%.

Sterlina in volatilità

Questi esperti sottolineano la reazione della sterlina inglese all'annuncio di May: "La reazione non tarda ad arrivare, recuperando terreno dopo aver segnato i livelli più bassi degli ultimi mesi rispetto al dollaro nelle ultime sessioni”.

Anche da Renta 4 evidenziano la volatilità della sterlina. "Quando May ha presentato una quarta mossa, e probabilmente l'ultima, per far approvare il suo accordo, la sterlina ha inizialmente recuperato uno 0,69% prima del suo annuncio, ma alla fine è scesa allo 0,19%.

Per gli analisti di Bankinter (MC:BKT), è necessario mantenere la massima cautela, poiché "l'ambiente politico è ancora confuso".

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