L’impatto di Arabia Saudita, Argentina e A-shares cinesi nell’indice Msci Emerging markets, che si stima costituisca un benchmark per attività finanziarie da di 1.900 miliardi di dollari
Alla fine di maggio Msci, il leader mondiale degli indici dei mercati azionari, provvederà alla revisione semestrale dei propri basket azionari compreso quello relativo all’indice Msci Emerging Markets. Si tratta di un’operazione di routine che prevede una certa quantità di società che vengono aggiunte o rimosse in base ai criteri di inclusione di Msci. Stavolta, con ogni probabilità, questo riequilibrio sarà il più significativo nella storia dell’indice. La magnitudo di questo ribilanciamento semestrale deriva da diverse modifiche apportate alla composizione dell’indice, che includono l’aggiunta di nuovi paesi e l’aumento dei pesi degli altri mercati.
ARABIA SAUDITA
Il principale cambiamento in programma – e che riguarda tutti gli Indici Standard Msci e non soltanto l’Msci Emerging markets – è la nuova inclusione dell’Arabia Saudita. Sebbene sia prevista un’inclusione graduale, con un peso iniziale di appena l’1,4% nell’indice, una volta completata l’implementazione trimestrale di agosto, l’Arabia Saudita raggiungerà un peso del 2,7% dell’Msci Emerging markets, diventando l’ottavo paese per importanza nel basket azionario dei paesi in via di sviluppo. Secondo le stime degli analisti di State Street (NYSE:STT) Global Advisors, è probabile che questa inclusione iniziale porti a un afflusso di raccolta netta positiva per 6,5 miliardi di dollari verso i fondi passivi di questo mercato...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge