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Russia, un test del missile Satan II sarebbe fallito a settembre

Pubblicato 05.10.2024, 17:11
Aggiornato 05.10.2024, 17:35
© Reuters.  Russia, un test del missile Satan II sarebbe fallito a settembre

Immagini satellitari scattate alla fine di settembre hanno portato gli esperti di armamenti a ritenere che la Russia abbia tentato di testare il suo ultimo missile balistico intercontinentale, l'RS-28 Sarmat, ma che il test sia stato un fallimento. Il razzo, lungo 35 metri e in grado di trasportare testate nucleari, è stato definito in passato da vari organi d'informazione (russi e non) "Satan II" o "l'arma più letale del mondo", il che ha fatto crescere le preoccupazioni circa le sue presunte capacità militari del Cremlino. Le immagini sembrano aver immortalato un grande cratere su un sito di lancio a Plesetsk, nel nord della Russia. Gli scatti sono stati pubblicati per la prima volta sulla piattaforma di social media X il 21 settembre da un analista con lo pseudonimo di "MeNMyRC".

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"Come è facilmente intuibile, il test dell'RS-28 Sarmat è stato un completo fallimento", ha scritto l'utente. Aggiungendo che "il missile è esploso nel silo lasciando un enorme cratere e distruggendo l'infrastruttura". MeNMyRC ha anche ipotizzato che il missile possa essere esploso durante il processo di rifornimento di carburante liquido e non al momento del lancio.

Questo potrebbe spiegare l'apparente assenza di aerei destinati a supervisionare i lanci di prova. Se gli esperti hanno ragione, si tratterebbe del quarto fallimento documentato dell'RS-28. L'unico test avvenuto con successo risale all'aprile 2022.

Una questione significativa dal punto di vista politico per Putin

Matt Korda, ricercatore presso l'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI), ha spiegato a Euronews Next che l'RS-28 è destinato a sostituire funzionalmente l'RS-20V Voevoda, un missile concepito oltre 30 anni fa: "La Russia ha da tempo pianificato di sostituire ogni sistema di lancio dell'era della Guerra Fredda con versioni più moderne, e l'RS-20V Voevoda è l'ultimo di questi tipi di missili intercontinentali rimasto nel suo arsenale. Di conseguenza, l'introduzione del Sarmat sarà politicamente significativa per il presidente Putin, in quanto incarna il completamento da parte della Russia di questa transizione a lungo attesa".

"Non solo la produzione in serie del missile è stata procrastinata, ma il suo ciclo di test è stato inficiato da una serie di prove rimandate e fallite"
Matt Korda Ricercatore presso il SIPRI

L'RS-28 è stato presentato per la prima volta nel 2014 durante una conferenza stampa a Mosca. All'epoca, i funzionari russi affermarono che il missile sarebbe stato completato entro il 2020. La produzione è stata poi ritardata più volte a causa di problemi di fabbricazione, produzione e collaudi. Korda sottolinea che, ad oggi, l'RS-28 non è ancora entrato in servizio: "Non solo la produzione in serie del missile è stata procrastinata, ma il suo ciclo di test è stato inficiato da una serie di prove rimandate e fallite", ha spiegato Korda.

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Di cosa è capace l'RS-28?

Fin dalla sua presentazione, i media russi hanno riferito che l'RS-28 può trasportare fino a 16 testate nucleari indipendenti. Tuttavia, Korda ritiene che in realtà il numero sia probabilmente molto più basso: "Forse fino a 10 testate". Secondo l'esercito russo, il missile ha una gittata di almeno 18mila km e pesa oltre 208 tonnellate.

Nell'ottobre del 2023, Putin ha dichiarato che l'RS-28 sarà pronto per l'impiego: "In linea di massima, anche il Sarmat, il super-missile, è pronto. Tutto ciò che ci resta da fare è completare tutte le procedure amministrative e burocratiche, in modo da poter passare alla produzione in serie e schierarlo in modalità standby. Lo faremo presto".

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Nello stesso discorso, Putin ha sottolineato uno degli scopi dell'RS-28: scoraggiare l'escalation nucleare e militare degli Stati Uniti. In particolare, ha sottolineato che la Russia ha firmato e ratificato il Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari, mentre gli Stati Uniti lo hanno solo firmato. Il documento vieterebbe tutte le esplosioni nucleari, sia per scopi militari che civili. Per entrare in vigore, deve essere ratificato davanti al segretariato generale delle Nazioni Unite da 44 "Stati con capacità nucleare".

Un missile intercontinentale Sarmat russo in un'immagine del 2018 AP/RU-RTR Russian Television

Nel novembre dello scorso anno, Putin ha ritirato la ratifica della Russia con l'intento esplicito di allinearsi alla posizione degli Stati Uniti. Ma sono diversi i Paesi con capacità nucleare che si rifiutano ancora di firmare o ratificare il trattato. E i test sulle armi sono continuati in tutto il mondo. Secondo Korda, la produzione di nuovi missili come il Saramat RS-28 fa parte di un processo di modernizzazione che "tutti gli Stati dotati di armi nucleari attraversano".

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Non è chiaro quale sia il reale stato di avanzamento per l'arma russa, dopo il quarto sospetto fallimento del test. Putin e i media russi hanno dichiarato che l'RS-28 sarebbe sostanzialmente pronto per essere impiegato, ma le immagini del cratere mettono in dubbio tali affermazioni, secondo molti esperti.

Korta osserva che, nonostante le difficoltà dei test, la Russia continuerà a lavorare sull'RS-28: "È chiaro che Mosca punta ad arrivare al dispiegamento del missile: le immagini satellitari mostrano che la costruzione principale è ben avviata presso il primo reggimento della 62esima divisione missilistica nel sud della Siberia, e presto inizierà negli altri siti di dispiegamento previsti".

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