Investing.com - Attivismo mediatico per il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, che punta il mirino verso i dazi e l’agenzia di rating Fitch.
Nel corso del convegno ‘Italy-China Financial forum 2019’, Tria ha affermato che le politiche protezionistiche “danneggiano i Paesi coinvolti” ma “non avvantaggiano l’economia”, aggiungendo che “la collaborazione tra Paesi sul piano istituzionale e imprenditoriale oggi sia più che mai fondamentale, specialmente in un contesto caratterizzato da segnali di ripresa di spinte protezionistiche e di chiusura al commercio internazionale”.
Oggi lo stesso Ministro si era reso protagonista anche di alcune dichiarazioni in risposta al report sull’Italia elaborato dall’agenzia Fitch.
Tria aveva affermato che le scelte del governo prevedono “un piano di azione di riforme approvato insieme al Documento di economia e finanza”, pertanto, “Fitch può dire quello che vuole, le riforme strutturali ci sono”.
Secondo quanto scriveva ieri gli analisti dell’istituto, le tensioni tra l’Italia e l’Unione europea sono destinate a riemergere a causa dell’incertezza sulle politiche di bilancio 2020.
“Nonostante la retorica ostile di alcuni politici italiani nei confronti delle norme Ue sul patto di stabilità e crescita”, si legge nel raporto di Fitch, “il governo è prudente rispetto a un completo disimpegno dai processi Ue che potrebbero portare ad una instabilità dei mercati finanziari”.
Inoltre, proseguivano gli esperti dell’istituto, “il contesto politico in Italia non favorisce aumenti delle tasse, tagli alla spesa o riforme strutturali. I leader dei partiti della coalizione di governo, Matteo Salvini delle Lega e Luigi Di Maio del Movimento cinque stelle, stanno rispettivamente focalizzando l’agenda politica su tagli fiscali e maggiori spese sociali. Le tensioni politiche all’interno della coalizione potrebbero ancora ostacolare i processi decisionali”.
Nel frattempo, la Commissione europea ha diffuso le sue previsioni per l’economia europea, con l’Italia che resta ultima classificata nelle proiezioni di crescita sia quest’anno che il prossimo.
Secondo Bruxelles, rispetto alle stime di primavera diffuse in maggio, l’espansione economica resta di 0,1% nel 2019 e 0,7% nel 2020. Proprio il prossimo anno, “i rischi sullo scenario di crescita restano significativi specie sul 2020, anno particolarmente impegnativo per i conti pubblici", si legge nel capitolo dedicato all’Italia.